Rock Impressions

Neal Morse - Lifeline NEAL MORSE - Lifeline
Radiant Records / Metal Blade
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog
Support: CD - 2008

Il prolifico Neal Morse non concede tregua alle coronarie dei propri fans. Disco dopo disco, grandi emozioni su emozioni. Abbiamo da poco smaltito la sbornia del DVD ed eccolo puntuale come un compleanno il nuovo disco da studio. Inutile oramai spendere le parole sulla vita di questo artista, poiché chi segue il Progressive Rock la conosce a menadito, ci tengo solo a ricordare che Neal era il leader polistrumentista e cantante degli americani Spock’s Beard. Poi la famosa svolta religiosa, un ispirazione fulminea che porta Gesù dentro la sua anima. Da qui l’esigenza di scrivere dischi a tema, a partire da “Testimony” nel 2003, “One”, “Question Mark”, “Sola Scriptura”, e diversi live. Non dimentichiamo poi la sterminata produzione di altri dischi solisti non a tema, collaborazioni varie e tributi, come quello ai Pink Floyd.

Morse negli anni si è avvalso della collaborazione di due artisti oramai irrinunciabili, come Mike Portnoy (batterista dei Dream Theater e con lo stesso Neal con i Transatlantic) e Randy George. Praticamente gli ingredienti per fare il solito ed ottimo compito ci sono tutti. Non ho molto apprezzato lo stagnarsi compositivo riscontrato negli ultimi lavori, pur ritenendoli validi, una preoccupazione di fondo comunque reale. Amo l’artista, il genere, ma quando vedo sfruttare le formule oramai collaudate, mi viene spontaneo storcere il naso. Troppo adagiato sugli stessi stilemi. Per forza, lo stile è questo, direte voi, l’amore che Neal nutre per Beatles, Genesis, Gentle Giant e compagnia bella è grande, per cui non posso pretendere che “Lifetime” cambi qualcosa, ma una novità c’è, questa volta non siamo avanti all’ennesimo concept. Per la prima volta Neal si diverte a scrivere brani che godono di vita propria, non necessariamente legati fra di loro. Niente paura vecchi fans, la suite c’è, è d’obbligo ed in questo caso porta il titolo di “So Many Roads”.

Ho riscontrato pure un altro cambiamento e non meno importante, uno sguardo più concentrato verso le realizzazioni del passato, ossia un ritorno verso composizioni stile “Snow”, capolavoro indiscusso del Prog Moderno realizzato assieme alla sua band Spock’s Beard. Riferimenti alla folgorazione religiosa ovviamente non esulano, come nella stupenda “Many Road”, canzone autobiografica ed alla ricerca di un futuro per lui auspicabilmente ricco di gioia nella spiritualità di Dio. Come analizzare questo disco è semplice, immaginate un mix di tutti i suoi lavori, per cui ecco i momenti più strumentali, più epici, scherzosi, tristi, Folk etc. etc.. In definitiva il nome Neal Morse va associato indelebilmente alla qualità. Ogni disco è una certezza, il Prog ha sempre bisogno di artisti del genere, ne gode la mente e lo spirito.

Mi auspico comunque (anche se in maniera rassegnata) che potenzialità del genere vadano a sfruttare al meglio la creatività più ricercata, per tenere in vita il vero senso del significato Progressive Rock. Ma oggi con la musica non si vive più, per cui, una volta trovata la formula, perché smettere di mangiare? Consigliatissimo in qualsiasi caso! MS

Altre recensioni: It's Not Too Late; Testimony; Testimony Live
; One; ?; Cover to Cover;
Sola Scriptura
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Interviste: 2003; 2005

Sito Web

Artisti correlati: Spock's Beard; Transatlantic


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