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            Mr Morse prosegue la sua instancabile produzione con un nuovo capitolo, 
            il quarto in studio della sua carriera solista, se si escludono i 
            primi due di quando era ancora motore creativo degli Spocks e altri 
            tematici come quello natalizio o la recente raccolta di cover. La 
            sua produttività è davvero sorprendente, molti gli rinfacciano 
            di non essere capace di staccarsi da certi cliché, di ripetere 
            continuamente delle formule ormai sufficientemente approfondite. In 
            parte questo è innegabilmente vero, credo che Morse abbia trovato 
            il suo stile e che non senta il bisogno di andare oltre e forse la 
            cosa non lo interessa nemmeno.
 Se però trascuriamo queste critiche e ci soffermiamo a considerare 
            la sua musica per quello che è troviamo che Neal è veramente 
            un musicista straordinario, non sarà originale, ma almeno è 
            coerente, lui fa la musica che ama di più, quella che fa parte 
            della sua vita e non è certo una scelta commerciale, perché 
            non ci sono molti artisti prog che si sono arricchiti con la loro 
            musica.
 
 Morse continua la serie dei concept album a sfondo religioso, del 
            resto ha iniziato la carriera solista proprio per seguire la sua fede 
            e questo nuovo album è incentrato sulla figura di Martin Lutero, 
            un monaco che ha segnato indelebilmente la storia dell’umanità 
            e della Chiesa, dando vita al secondo grande scisma. Lutero era una 
            figura dall’indubbio valore carismatico e i suoi scritti in 
            seguito sono stati apprezzati anche dalla Chiesa Cattolica, che ne 
            ha rivalutato la figura. Morse ne vuole approfondire lo spessore spirituale 
            e il titolo del disco si riferisce ovviamente alla grande importanza 
            del Vangelo. Al di la dei contenuti spirituali Sola Scriptura è 
            composto da quattro traccie di cui tre suites molto lunghe e una canzone. 
            Morse è particolarmente ispirato e compone della musica molto 
            fluida e più rock rispetto alle ultime cose, di certo questo 
            disco mi sembra riuscito meglio rispetto ai due precedenti, in particolare 
            mi piace la vena più hard rock.
 
 Per il resto è il solito mix di Genesis, Gentle Giant con qualcosa 
            dei King Crimson di Red, ottimo prog e ottime linee vocali con il 
            contributo dei soliti Portnoy alla batteria e del bassista Randy George, 
            ormai amici inseparabili di Morse, a cui si aggiunge a sorpresa il 
            chitarrista Paul Gilbert che fa davvero un ottimo lavoro e impreziosisce 
            ulteriormente il sound del nostro.
 
 Chi ama già Neal Morse apprezzerà senza riserve questo 
            suo nuovo album, chi non lo ama troverà le solite ragioni per 
            non amarlo, ma chi lo volesse incontrare per la prima volta Sola Scriptura 
            potrebbe essere proprio il disco giusto. GB
 
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 Interviste: 2003; 2005
 
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