| Volete avere proprio tutto della band di Stolt? Questo concerto registrato 
            a New York nel 2002 è una testimonianza unica nella loro fortunata 
            carriera. Nei settantacinque minuti del cd sono incisi brani di fulgida 
            bellezza che la band esegue in una delle sue migliori performance 
            di sempre. Ogni singolo componente è dotato di grande tecnica 
            e questo già lo sappiamo, ma quando tutto si lega alla perfezione 
            allora una speciale sinergia si sprigiona nell’aria.
 
 Come non rimanere incantati durante l’intera suite “Garden 
            Of Dreams” tratta da “Flower Power”? La bravura 
            del gruppo sta nel dosare l’impeto dello strumento, il quale 
            a volte viene carezzato ed altre aggredito, il tutto con la saggezza 
            dell’esperienza. E’ un piacere anche sentirli andare in 
            sporadiche improvvisazioni dal profumo psichedelico.
 La band sembra divertirsi e cercare il contatto psichico con il pubblico. 
            Il disco è bello anche perché è grezzo, dal suono 
            sporco, proprio un bootleg ben registrato, quello che ha del vero, 
            come una bella donna senza il trucco. Colpiti dai 47 minuti del primo 
            brano, passiamo alla successiva “In The Eyes Of The World”, 
            un classico della band tratto dal loro miglior doppio album dal titolo 
            “Stardust We Are”. La batteria di Zoltan Csorsz è 
            in palla, mentre Tomas Bodin alle tastiere si dimostra ottimo coadiutore 
            per la chitarra di Stolt. La sezione ritmica del duo Csorsz-Reingold 
            trova giustizia nella terza traccia “Bass & Drum Solos”, 
            la quale ci porta dritti verso un altro classico della band, “Circus 
            Brimstone”. Il live si chiude con un'altra suite, questa volta 
            dalla durata più limitata di quattordici minuti. Tratto dall’lp 
            “Space Revolver” il brano si intitola “I Am The 
            Sun” e noi all’ascolto vorremmo che non finisse mai.
 
 I The Flower Kings tessono armonie ammalianti dal profumo retrò, 
            forse qualcuno la ritiene una limitazione, ma i svedesi sanno ben 
            condire il tutto con notevole personalità. Immaginatevi di 
            sentire un mix fra King Crimson, Genesis del Jazz e quel qualcosa 
            che solo le band scandinave possiedono. Contattate il sito www.flowerkings.se 
            e se siete interessati ordinate. MS
 
 Altre recensioni: Fan Club CD 2000; 
            Space Revolvers; The 
            Rainmaker; Scanning the Greenhouse; 
            Unfold the Future; Meet 
            the Flower Kings; Adam & Eve; 
            Paradox Hotel;
 Brim Stoned in Europe; Istant 
            Delivery; The Road Back Home; 
            The Sum of No Evil; 
            Desolation Rose
 
 Intervista
 
 Live Report: 2006; 2012
 
 Artisti correlati: Kaipa; Tomas Bodin; Karmakanic; Transatlantic; 
            Tangent; Roine Stolt; Circus Brimstone
 
 Sito Web
 |