| Archiviato anche il doppio DVD, con cui il combo svedese aveva festeggiato 
            i dieci anni di carriera, ecco arrivare puntuale come un orologio 
            svizzero (undici uscite discografiche in undici anni) la nuova fatica 
            in studio del gruppo considerato da molti come il più autorevole 
            esponente del movimento prog di questi anni.
 
 A me le disquisizioni sulla "regressive music" o sul "retrò 
            prog" non interessano affatto, sono argomenti noiosi e accademici 
            nei quali è difficile, se non impossibile, trovare piacere. 
            Invece, ascoltare i Flower Kings per me è sempre un gran piacere 
            e questo è un dato di fatto assolutamente reale. Devo ammettere 
            che il precedente in studio Unfold The Future mi era sembrato stanco 
            e poco ispirato, ma questo nuovo Adam & Eve ci restituisce tutto 
            il magico sound del gruppo.
 
 Nel CD troviamo dieci brani con la solita alternanza di suites e tracce 
            molto brevi, quasi delle istantanee, per un totale di circa settantanove 
            minuti di musica over the top all'insegna del prog più classico 
            fra Genesis e Yes, maestri che hanno tracciato una strada che oggi 
            viene percorsa da giovani leve piene di talento.
 
 La musica dei nostri si è sempre basata su idee semplici che 
            poi vengono sviluppate in complesse geometrie armoniche. Un prog solare, 
            ma anche venato da mille tensioni contemporanee per dirci che i tFK 
            non propongono solo una fuga dalla realtà, ma la sublimano 
            con una proposta musicale di grande qualità.
 
 Ecco allora che in apertura troviamo la suite "Love Supreme", 
            che sfiora i venti minuti, e ci cala subito nel mondo fatato di questi 
            grandi. Un pezzo poliedrico che si dischiude ascolto dopo ascolto 
            centellinando i suoi segreti solo agli ascoltatori più attenti. 
            "Cosmic Circus" con i suoi tre minuti viene a dirci proprio 
            che le idee semplici alla fine sono quelle migliori, quelle vincenti, 
            le fa eco più avanti l'incantevole "Starlight Man". 
            "A Vampire View" ci mostra il lato più art rock dei 
            Flower, una traccia inquietante molto bella e visionaria. "Adam 
            & Eve" è un brano tirato, duro, quasi alla King Crimson, 
            superlativo, se questi sono i "nuovi" tFK allora dobbiamo 
            aspettarci futuri capolavori. "Timelines", quasi a confermare 
            quanto abbiamo appena detto, parte ancora più cattiva, ma poi 
            si torna a giocare con l'art rock e tutto si stempera in luci e suoni 
            quali metafore di una complessa quotidianità. "Drivers 
            Seat" è la seconda suite, un altro pezzo ricco di atmosfere 
            e di umori esaltati da performances incepibili, difficili da riassumere 
            in questo breve spazio, comunque un gran pezzo. Chiude "The Blade 
            of Cain", una canzone notturna e malinconica con un solo di chitarra 
            molto bello, che conclude un album da non perdere.
 
 Lo sapevo che il gruppo non era ancora arrivato alla fine e sono veramente 
            felice di aver creduto in loro. Viva i Flower Kings! GB
 
 Altre recensioni: Fan Club CD 2000; 
            Space Revolvers; The 
            Rainmaker; Scanning the Greenhouse; 
            Unfold the Future; Meet 
            the Flower Kings; Paradox Hotel;
 Brim Stoned in Europe; Live 
            in New York; Istant Delivery; 
            The Road Back Home;
 The Sum of No Evil; 
            Desolation Rose
 
 Intervista
 
 Live Report: 2006; 2012
 
 Artisti correlati: Kaipa; Tomas Bodin; Karmakanic; Transatlantic; 
            Tangent; Roine Stolt; Circus Brimstone
 
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