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            si cela sotto questo nome? Sorpresa, i The Flower Kings quasi al completo. 
            Mancano solamente Hans Froberg (voce e chitarra) ed il percussionista 
            Hasse Bruniusson.Ecco allora Marcus Liliequist alla batteria, Jonas Reingold al basso, 
            Tomas Bodin alle tastiere e l’immancabile mente e chitarra del 
            gruppo Roine Stolt.
 
 Le canzoni sono tutte strumentali e sono registrate durante il tour 
            di Aprile 2005 in Europa. Inizialmente questa testimonianza sonora 
            è stata relegata come “Live Official Bootlegs”, 
            ma la grande richiesta nel sito dei The Flower Kings da parte dei 
            fans, ha fatto si che tutto venga stampato a dovere e distribuito 
            regolarmente sotto il solito occhio vigile della Foxtrot Records. 
            E’ un piacere incredibile ascoltare brani tratti da dischi come 
            “The Flower Kings”, “Stardust We Are”, “Flower 
            Power” e “Retropolis”, sicuramente momenti che hanno 
            fatto la storia del nuovo Progressive Rock.
 
 Ovviamente è la chitarra di Stolt a farla da padrona, sin dalla 
            formidabile “Cosmic Lodge”, tratta dal suo primo album 
            solista. Il secondo pezzo “Astral Dog/Hellhound” è 
            tratto da “Flower Power” ed è un Prog psichedelico 
            quasi al limite dell’improvvisazione e si sente che il gruppo 
            si diverte a suonare in caduta libera. Il brano tratto dal capolavoro 
            “Stardust We Are” da il nome a questo gruppo , “Circus 
            Brimstone”, così anche la successiva “The Man Who 
            Walked With Kings” viene estrapolata dallo stesso doppio cd. 
            Una cascata di note e colori ci investono e sembrano dire “…I 
            re del Prog siamo noi!”. Personalmente credo che se non lo sono 
            poco ci manca. Con “Magic Circus Of Zeb” si va a perscrutare 
            sentieri magici, quelli intrapresi nel 1994 con il primo lp “The 
            Flower Kings”, da rimanere senza fiato. Quasi Jazz invece la 
            ritmata “Speed Wizard”, tratta dall’album solista 
            del tastierista Tomas Bodin dal titolo “An Ordinary Night In 
            My Ordinary Life”. Si chiude, come si dice in gergo, in bellezza 
            con un classico della band, “Retropolis”.
 
 In effetti era davvero un gran peccato relegare questo piccolo gioiello 
            sonoro ad un pubblico limitato, non fatevelo sfuggire! I The Flower 
            Kings sono una grande band Prog, soprattutto dal vivo….e quante 
            emozioni! MS
 
 Altre recensioni: Fan Club CD 2000; 
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 Live in New York
 
 Intervista
 
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