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            debutto discografico dello scorso anno del side project capitanato 
            da Andy Tillison (Parallel Or 90 Degrees) era stato accolto come il 
            miglior disco prog degli ultimi anni. Andy è uno dei pochi 
            che col suo gruppo in patria (Inghilterra) si sforzano di tener vivo 
            il verbo progressivo con grande dignità, ma solo con questo 
            progetto è riuscito a farsi notare dal grande pubblico grazie 
            anche alla preziosa collaborazione di metà dei Flower Kings 
            (Stolt, Reingold e Csorsz), del grande David Jackson e dagli amici 
            Sam Baine e Guy Manning.
 Per questo secondo capitolo Jackson è stato sostituito da Theo 
            Travis che ha lavorato nientemeno che con David Sinclair, i Porcupine 
            Tree e i riformati Gong di Daevid Allen. Il primo album è venuto 
            così bene che Roine Stolt ha deciso di condividere il progetto 
            e ha partecipato attivamente anche alla composizione dei nuovi brani.
 
 Questo nuovo capitolo racchiude un concept sugli aspetti nascosti 
            della vita sia belli che brutti, quegli aspetti del quotidiano che 
            sfuggono alla maggior parte di noi perché troppo concentrati 
            su noi stessi e che al tempo stesso sono proprio quelli per cui vale 
            la pena di vivere. Per intraprendere questo viaggio i nostri hanno 
            preparato cinque traccie piuttosto lunghe e difficili da descrivere, 
            epiche, visionarie, che combinano elementi sinfonici e passaggi alla 
            Van Der Graaf Generator per oltre cinquanta minuti di prog alla massima 
            potenza. La Inside Out ha preparato anche una versione con bonus cd 
            contenente un brano inedito e un booklet arricchito, che non abbiamo 
            potuto visionare.
 
 Comunque la versione single cd da sola è già un must 
            assoluto e si candida a bissare il successo dell'album precedente. 
            I Tangent sono autori di un prog esaltante e non dovrebbero mancare 
            in nessuna discografia di ogni vero amante del "rock romantico". 
            GB
 
 Altre recensioni: The Music That Died Alone; 
            Pyramids & Stars; A 
            Place in the Queue;
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            Not As Good As The Book; 
            Comm; Le 
            Sacre du Travail
 
 Intervista: 2003
 
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 Artisti collegati: Parallel Or 90 Degrees; Flower Kings
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