Rock Impressions

Lana Lane - Red Planet Boulevard LANA LANE - Red Planet Boulevard
Frontiers
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Synphonic Metal
Support: CD - 2007

Per me è sempre un po’ una sorpresa ascoltare un nuovo disco partorito dalla fervida coppia Lana Lane ed Erik Norlander, non perché i nostri siano sempre in grado di fare chissà quali magie, ma perché sono capaci di dar vita ad album sempre belli e con un ritmo impressionante. Ormai la coppia più famosa del symphonic rock ha creato un marchio di fabbrica, da un lato c’è la voce dolce, sensuale e graffiante insieme della brava Lana, dall’altro c’è l’abilità indiscutibile di Erik alle tastiere, un vero virtuoso dei tasti d’avorio. Poi ci sono vari amici come Peer Verschuren alla chitarra e Ernst Van Ee alla batteria, che sono degli ottimi compagni di viaggio. Ecco allora che il nuovo Red Planet Boulevard prende il volo nel mio lettore e mi trasporta in un mondo di piacevoli emozioni.

La line up di questo disco in verità è abbastanza nuova, non tanto per i soggetti, ma per essere fondamentalmente un trio di strumentisti, infatti Erik si occupa anche delle parti di basso. Infatti la coppia per quest’album ha voluto un sound molto rock, con sempre forti connotati sinfonici, ma con un potente wall of sound sostenuto da un chitarrismo granitico e da tastiere veramente esagerate. Questa scelta arriva come un’onda di un fiume in piena e travolge fin dalle prime traccie del cd. “Into the Fire” è un hard rock anthemico di buon impatto, Peer è anche molto metallico e il brano ha una buona musicalità. “The Frozen Sea” ha un bel giro armonico giocato con una chitarra acustica, che impreziosisce l’hard rock più viscerale, proprio un bel brano, una zampata della coppia. Più scontata “Capture the Sun”, con un giro ritmico di chitarra che non convince e delle melodie vocali che non aggiungono novità nel vasto repertorio della nostra eroina. “Jessica” è una ballad, l’impostazione è molto classica, ma la linea melodica è piacevole. “Stepford, USA” è meno dura e i nostri si cimentano in territori un po’ insoliti e rock e il gioco riesce. Altro bel pezzo è “Shine” con un giro davvero riuscito. “Lazy Summer Day” è un’altra ballad dedicata alla pigrizia ed ha delle movenze sinuose e morbide che invitano al dolce far niente. Funziona anche “No Tears Left” anche se sa un po’ di filler. Già meglio l’epica “Save the World”, che ricorda certe cose pomp dei maestri degli anni ottanta. “Angels and Magicians” è un po’ ruffiana, con dei giochetti di chitarra acustica il stile flamenco, ma in fondo è simpatica. “The Sheltering Sorrow” è un brano molto malinconico, con Lana al massimo della forma e quindi bravissima nell’entrare nel nostro cuore con la precisione di un bisturi. La title track è la summa dell’album, i nostri ci hanno messo tutto il meglio e ne è uscita una piece di prog sinfonico davvero bella.

La sorpresa con Lana ed Erik non è ascoltare chissà quali novità, ma provare lo stupore dell’amicizia, ritrovare quelle persone che ti sanno scaldare con la loro musica, e stare con loro è proprio come stare con qualcuno che conosci da tempo, ma che ti piace sempre avere vicino. GB

Altre recensioni: Ballad Collection; Love is an Illusion; Project Shangri-La; Curious Goods;
Garden of the Moon; EEC Tour 2001; Winter Sessions; EEC Tour 2003; Covers Collection;
Storybook + Return To Japan; Lady Macbeth; 10th Anniversary Concert; Gemini;
The Best of L.L. 2000-2008

Interviste Lana Lane: 2000; 2002; 2005

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