| Cosa 
            volete che vi dica, io mi emoziono ancora quando sento un bel disco, 
            mi calo nelle sue sonorità, mi faccio avvolgere dalle sue spire, 
            mi immergo e resto inebriato dai suoi flutti. Così è 
            con il nuovo album dei francesi CDAA, il settimo della loro discografia 
            e il primo della loro reunion avvenuta lo scorso anno. Per me è 
            la terza volta che incontro questa incantevole formazione francese, 
            grazie allo splendido lavoro della Prikosnovenie (www.prikosnovenie.com), 
            una label che si distingue per la qualità sia grafica che sonora 
            delle sue oculate produzioni.
 Il cd si apre con una nota sospesa del violino, un senso spettrale 
            di attesa pervade l’ascoltatore, poi entra un lieve arpeggio 
            di chitarra, seguita quasi subito dalla suadente voce dell’intensa 
            Chloé a cui fa seguito la sezione ritmica avvolgente e molto 
            eighties, un crescendo vorticoso che ci cala in un mondo tenebroso 
            e dannatamente romantico dove la chitarra si fa distorta e feroce 
            e lacera la nostra anima mettendo a nudo il nostro io più profondo, 
            quello che molti hanno paura di guardare in faccia, caso strano il 
            brano si intitola “From Our Dark Side”!!!. Il ritmo sincopato 
            di “Spirit of the Dead” mi riporta indietro di venticinque 
            anni, ma il suono è moderno, come uno zombie che torna dal 
            passato per nutrirsi delle moderne tecnologie e restituirci tutto 
            il suo sapere. “Before I Die” mi fa venire voglia di ballare, 
            i nostalgici di Joy Division e Siouxie troveranno pane per i loro 
            denti. Molto romantica e sofferta è “Wild Trees”, 
            che si discosta dai brani precedenti per accarezzare sensualmente 
            i nostri sensi, ma attenzione non è una ballata sdolcinata, 
            piuttosto è un canto notturno e nostalgico.
 
 Senza dilungarmi troppo in un noioso track by track voglio aggiungere 
            che il disco è tutto un susseguirsi di emozioni che si rincorrono 
            e ogni brano ha una storia da raccontare, sollecita emozioni diverse 
            ma accomunate da un senso di elegante tristezza, un piccolo/grande 
            capolavoro di dark wave, o se preferite gothic punk, che dovete assolutamente 
            segnarvi sull’elenco dei prossimi acquisti. GB
 
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 Intervista
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