Rock Impressions

Three - Revisions THREE - Revisions
Metal Blade
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog
Support: CD - 2009

Per me i Three di Joey Eppard sono stati una delle più grandi rivelazioni degli ultimi anni, sono davvero poche le band che mi hanno trasmesso tanto entusiasmo come questi musicisti americani, anche se li ho conosciuti solo in occasione della pubblicazione del loro quinto album The End Is Begun, un vero capolavoro. Hanno preso le mosse dalla scena EMO pop americana, in particolare sulle orme di gruppi come i Coheed and Cambria, per giungere ad un progressive metal particolarmente ricercato e fantasioso, che beneficia del chitarrismo eccezionale di Eppard e di una coppia di percussionisti molto bravi, al tutto si aggiunge un songwriting particolarmente coinvolgente. Nel 2008 hanno suonato di spalla ai Porcupine Tree, ai Dream Theater e agli Scorpions, raccogliendo sempre grandi consensi. Poi ho scoperto che anche i loro lavori precedenti erano molto belli, in particolare il precedente Wake Pig. Praticamente tutta la loro discografia è un cammino in crescita continua, che è arrivato a questo disco un po’ particolare.

I Three non hanno mai seguito le mode e sono andati dritti per la loro strada facendo anche scelte controcorrente, così questo sesto album è una raccolta di brani che non hanno trovato posto per vari motivi sui loro lavori precedenti, composti in un arco temporale di circa nove anni, dal ’98 al ’06. Così ecco l’esuberante “Anyone Human”, retta dal chitarrismo intrigante di Joey, un brano che trasuda buon umore e profondità al tempo stesso. “Rabid Animals” è di due anni posteriore, ma la verve della band non cambia e ritroviamo ancora la loro carica contagiosa, fatta di passione sincera. “The Better Half of Me” è meno incalzante delle precedenti e più riflessiva, mentre è molto intensa la poppeggiante “Automobile” e ricorda un po’ la bellissima “All That Remains”, non perché le assomiglia, ma come musicalità. “Why” non mi ha colpito molto, anche se non mi dispiace, è un brano complesso e richiede più ascolti dei precedenti. Superlativa “Lexicon of Extremism” dove Eppard da una dimostrazione del suo enorme talento come chitarrista, unico strumentale dell’album ricco di virtuosismi. “Fable” è sospesa tra il funky e il soul, con un piglio metal che intriga l’ascolto. Carina anche “You’ve Been Shot”, ma molto più ficcante risulta la sinuosa “Halloween”, con quei cori ereditati dall’EMO pop, che si stampano subito in testa. Piacevole la delicata “The Emerald Undertow” e anche la rockeggiante “The Game”, che nel finale diventa anche psichedelica, ma le cose migliori sono già state dette.

Questo è un album transitorio, che ovviamente non è essenziale e non vuole esserlo, che non va bene per approcciarsi alla band come primo ascolto, ma che comunque non ne scalfisce minimamente la grandezza. I Three si confermano essere una band dalla personalità eccezionale e questo Revisions offre più conferme che dubbi, anche se è un disco che possiamo definire “anomalo”, ma spesso le cosidette anomalie sono anche le cose che intrigano di più. GB

Altre recensioni: The End is Begun; Bearsville Theatre; The Ghost You Gave Me

Interviste: 2008

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