Rock Impressions

SBB - Iron Curtain SBB - Iron Curtain
Metal Mind
Distribuzione italiana: Andromeda Dischi
Genere: Prog
Support: CD - 2009

Questa seconda giovinezza dei polacchi SBB, che all’inizio nel ’71 si chiamavano Silesian Blues Band, mi fa molto piacere, anche perché dà finalmente la possibilità a questi artisti di farsi conoscere ad un pubblico più vasto di quanto non sia potuto avvenire in passato. Ma della loro storia un po’ vi abbiamo già accennato nelle precedenti recensioni che hanno riguardato gli ultimi lavori di questi musicisti. Pertanto mi sembra giusto questa volta concentrarmi più sulla musica.

Il nuovo album Iron Curtain ovviamente ha un titolo molto espressivo, ma in realtà il gruppo non vuole parlare solo della “cortina di ferro” che ha diviso il mondo dell’Est da quello dell’Ovest, ma di tutte le divisioni che affliggono l’uomo anche al suo interno. Ne esce un album nervoso e ricco di tensione, suonato magistralmente, anche se lo stile della band non è certo innovativo e rivoluzionario, piuttosto si tratta di un prog settantiano suonato con grande passione e grandi capacità, un sound per certi versi rassicurante, destinato certamente ad un pubblico di appassionati del genere, più che ai neofiti che cercano solitamente sonorità più aggressive. Il cantato in lingua non è proprio il massimo, anche se dà un tocco esotico al disco. “Iron Curtain” è un pezzo complesso, con ritmiche interessanti, ma è retto da una linea melodica un po’ scontata. La strumentale “Defilada” mostra la grande preparazione tecnica di questi musicisti, in particolare brilla il batterista Gabor Nemeth. Nell’atmosferica e rallentata “Camelele” è invece la chitarra pinkfloydiana di Apostolis Anthimos ad emergere dal velluto disegnato dalle tastiere. Poi ci sono un paio di titoli un po’ sottotono, fino al sesto brano dal titolo impronunciabile, che propone un buon prog nervoso e carico di tensione con delle ritmiche che ricordano certo latin jazz. Un mix di musicalità che se non è innovativo, almeno si lascia ascoltare con grande piacere.

Questo è un disco onesto e ben fatto, com’è nella tradizione del gruppo, non è certo un disco avventuroso, piuttosto è rassicurante, morbido, piacevole e molto ben suonato, qualità pregevoli, ma anche un po’ limitanti. GB

Altre recensioni: New Century; The Rock; Four Decades; Blue Trance; SBB


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