| INTERVISTA 
            CON GLENN HUGHESdi Giancarlo Bolther
 
 Ciao Glenn, ci siamo sentiti tre anni fa per un’intervista. 
            Ti ho sempre seguito con grande passione, non solo per la tua musica, 
            ma anche per i messaggi positivi che hai sempre diffuso…
 Mi fa molto piacere questo che dici, perché i messaggi 
            che io lancio sono una parte molto importante del mio progetto artistico. 
            Io cerco di migliorare la vita delle persone e invito chi mi ascolta 
            a vivere in modo migliore. Tutti noi su questo pianeta siamo figli 
            di Dio e la musica che faccio è un’emanazione diretta 
            di Dio, mi offendo quando qualcuno non crede in questo che io chiamo 
            “the Higher Power”. Io servo il Potentissimo e Lui è 
            la ragione vera della musica che faccio e senza il contatto quotidiano 
            con il Potentissimo oggi sarei già morto, ma di questo ne abbiamo 
            già parlato.
 
 In 
            questi tre anni cos’è cambiato nella tua vita, sia personale 
            che artistica?
 Sono sempre più coinvolto nella musica, credo di aver 
            raggiunto un picco artistico, mi sento in ottima forma e sto scrivendo, 
            possibilmente, i pezzi migliori della mia vita. Come voce mi sento 
            molto in forma e riesco a fare molti concerti. Da un punto di vista 
            personale posso dire di avere una splendida famiglia, ho dei bellissimi 
            animali, ho una casa bellissima, ottimi amici e credo che tutto questo 
            emerga dalla mia musica e da come canto.
 
 Lo scorso anno è stato pubblicato l’album Dep 
            Sessions che ti vedeva al fianco di Tony Iommi, perché abbiamo 
            dovuto aspettare così tanto per poterlo ascoltare?
 Credo sia stato lo scorso anno che Tony ha ripreso in mano 
            quella canzoni dopo tanto tempo, infatti erano state registrate nel 
            ’96. Gli piacquero ancora e così decise di remixarle 
            con l’aggiunta di un nuovo batterista ed erano venute proprio 
            bene. In seguito mi chiese di tornare in Inghilterra per comporre 
            il nuovo album. Io e Tony siamo veramente molto amici e mi piace molto 
            lavorare insieme.
 
 Quindi la pubblicazione di Dep Sessions ha influenzato la 
            realizzazione di Fused?
 In un certo senso si. Devi sapere che Dep Sessions era costituito 
            per lo più da idee su cui io e Tony avevamo lavorato, non avevamo 
            mai pensato di fare un vero album conpleto con quelle canzoni. Se 
            ascolti “Don’t Drag the River” o “Time is 
            the Healer” ti accorgi che sono molto differenti come format, 
            lo stesso se ascolti “Fine” o “Gone” sono 
            due format molto diversi che non avrebbero preso posto in uno album 
            specifico, erano brani scritti per divertimento.
 
 Ho sentito che farete un tour insieme di supporto a Fused?
 Si, è vero. Attualmente stiamo pianificando per andare 
            in tour il prossimo anno, siamo una vera band, ci sentiamo una nuova 
            band e abbiamo composto Fused pensando già che avremmo suonato 
            le canzoni dal vivo e quindi abbiamo cercato di farle il più 
            potenti possibile.
 
 Spero verrete in Italia?
 Lo spero anch’io. Negli ultimi tre anni sono già 
            venuto circa sei volte in Italia. Amo l’Italia, amo la vostra 
            gente, la vostra terra, il vostro cibo, il vostro calore e ho molti 
            amici in particolare nell’area di Milano. Provo sempre una grande 
            emozione pensado alle volte che sono venuto da voi, siete così 
            pieni di passione. Ho girato molti posti del mondo, ma nessuno è 
            come l’Italia e una parte del mio cuore batte per voi.
 
 Negli anni ’80 avevi già lavorato con Iommi sul 
            disco Seventh Star, cos’è cambiato da allora?
 Io e Tony siamo sempre stati molto amici, la nostra amicizia 
            dura da tanti anni, all’epoca attraversavo un periodo molto 
            duro e dovetti interrompere la mia collaborazione con Iommi, ma adesso 
            le cose sono molto cambiate e quando suoniamo insieme prendiamo il 
            volo, siamo molto aggressivi ed è fantastico.
 
 Come vi siete divisi l’onere compositivo per Fused?
 Prima che io raggiungessi Tony, lui aveva già scritto 
            le musiche di tre brani, “Grace”, “Revolution Song” 
            e “Face Your Fear”. Ascoltai i tre pezzi e mi piacquero 
            molto, poi abbiamo composto insieme altri dieci o dodici pezzi in 
            studio in circa tre settimane. Abbiamo suonato in diretta come in 
            un live. Poi sono tornato a casa nel mio studio e ho composto i testi 
            e in dicembre abbiamo completato il disco.
 
 Tony e i Black Sabbath sono sempre stati associati dai media 
            al satanismo e all’occultismo, ma secondo te quanto è 
            veramente coinvolto Tony in questi aspetti?
 Tony e i Sabbath hanno composto molti testi oscuri, con temi 
            molto dark, ma non sono mai stati dei satanisti e non hanno mai abbracciato 
            il lato oscuro. Tony continua a vestirsi di nero e ad indossare una 
            croce, ma è solo un’immagine, è come un attore 
            che recita la parte di un film, in realtà è una persona 
            molto sensibile, sorridente e calma. Non è mai aggressivo ed 
            è una gioia lavorare con lui.
 
 Tu hai sempre diffuso messaggi positivi, ma molti nell’heavy 
            metal diffondono messaggi negativi, cosa ne pensi?
 Trovo che sia molto stupido come sai. Certi testi e certi 
            video sono semplicemente disgustosi. Questa gente non sa proprio di 
            cosa sta parlando e giocano col male. C’è Dio e c’è 
            satana, satana porta le persone a rifiutare Dio ed è veramente 
            brutto che molte persone parlino di queste cose nelle loro canzoni 
            perché non si rendono conto di cosa gli può accadere 
            nella loro stessa vita a causa di questo. Le giovani generazioni che 
            cantano dei poteri oscuri e del lato oscuro, del male non si rendono 
            conto di quello che può succedere nella loro stessa vita. Io 
            non canterò mai delle canzoni sul diavolo, non mi piace l’oscurità. 
            Io non sono entrato nei Black Sabbath, il nuovo progetto è 
            Tony Iommi and Glenn Hughes e se leggi i testi non trovi connessioni 
            con il diavolo.
 
 Secondo te i testi possono veramente influenzare le persone?
 Credo proprio di si, ricevo molte e-mails e molte lettere 
            da fans di tutto il mondo che smettono di bere o di drogarsi per aver 
            ascoltato le mie canzoni.
 
 Scriverai nuove canzoni con Tony in futuro?
 Si, abbiamo sicuramente intenzione di scrivere un nuovo album 
            nei prossimi otto mesi, andremo in studio in gennaio con la speranza 
            di poterlo finire per marzo.
 
 Cambiando argomento, perché lo scorso anno hai deciso 
            di pubblicare due live album ravvicinati (Soulfully Live… e 
            Freak Flag Flyin’)?
 In realtà sono due dischi molto diversi, il primo 
            non era un vero e proprio live, infatti è stato realizzato 
            in studio davanti ad un gruppo selezionato di fans e per realizzare 
            un dvd speciale. Mentre il secondo contiene una vera e propria esibizione 
            live tenuta a Londra. Mi piace molto registrare, registro molte cose, 
            anche dal vivo e poi le riascolto. Ho fatto uno show sei settimane 
            fa che probabilmente pubblicherò il prossimo anno e poi ai 
            miei fans piace collezionare il mio materiale e lo faccio anche per 
            loro e i live albums sono bellissimi.
 
 Mi puoi raccontare come hai conosciuto con Chad Smith e che 
            tipo è?
 Due anni fa ci siamo incontrati ad una convention in Los 
            Angeles, la sua casa discografica mi aveva contattato per lavorare 
            insieme a Chad. Così ci siamo conosciuti in una sala prove 
            e prima dell’ora di cena eravamo già diventati ottimi 
            amici. Per me è diventato come un vero fratello, suoniamo insieme 
            e andiamo in vacanza insieme, attualmente è il mio migliore 
            amico ed è davvero un grand’uomo.e anche uno dei migliori 
            batteristi in circolazione.
 
 Un altro artista con cui hai suonato di recente (ndr. Solo 
            dal vivo) è Uli Jon Roth, secondo me è uno dei migliori 
            chitarristi, cosa mi puoi dire di lui?
 Gli voglio molto bene, è una persona favolosa, un 
            tipo veramente eccezionale e anche un chitarrista fantastico. E’ 
            un tipo molto spirituale.
 
 Perché non fate un album insieme?
 Al momento sono troppo impegnato, è una possibilità 
            veramente interessante, ma per i prossimi due anni sono già 
            pieno di impegni, ma considerando i prossimi cinque anni potrebbe 
            anche essere possibile.
 
 Allora è il momento di chiederti se mi puoi dire qualcosa 
            sui tuoi progetti futuri?
 Fra due settimane sarò in tour con Chad Smith e JJ 
            Marsh in Spagna e Portogallo, in ottobre sarò in Russia, mentre 
            in novembre suonerò delle date con Tony in America. In dicembre 
            registreremo un nuovo album con JJ e Frusciante dei RHCP, mentre a 
            gennaio farò un nuovo album con Tony.
 
 Questi sono tempi molto duri, ci sono molte guerre nel mondo 
            e non ci sono molti segnali di pace, hai una parola di speranza per 
            concludere questa intervista?
 Si, ho questo consiglio da dare: cercate Dio e cercatelo 
            subito! Dio vi benedica.
 
 GB
 
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