Rock Impressions

Caprice - Masquerade CAPRICE - Masquerade
Prikosnovenie
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Neo Classica and Rock
Support: CD - 2010

I russi Caprice sono una delle formazioni più interessanti ed originali che possa capitare di ascoltare, si tratta di un ensamble di musicisti di musica classica che hanno voluto cimnetarsi con la musica pop mantenendo la strumentazione classica, con una sezione di archi e una di fiati, più le tastiere del leader Anton Brejestovski e la voce intensa della sua compagna Inna Brejestovskaya. Con varie formazioni (alcuni di loro purtroppo sono morti in un noto attentato di qualche anno fa) hanno già prodotto una decina di album uno più bello dell’altro, spaziando dalla musica fiabesca (in particolare dedicata al mondo degli elfi) a musiche molto gotiche. Oggi ci presentano un disco particolarmente ambizioso e suggestivo.

Masquerade è interamente dedicato ai poeti della cosiddetta Silver Age Poetry, una corrente di artisti perseguitati dal regime comunista, la maggior parte dei quali è morta in prigionia, una testimonianza molto forte, accompagnata da una grafica severa, dai testi, che sono poesie riportate in russo (purtroppo non tradotte), con un fondo bianco e disegni viola distorti che mettono veramente inquietudine. Per questa opera impegnativa la band si è avvalsa anche di strumenti moderni, come aveva fatto ad inizio carriera e col precedente Kywitt!, Kywitt!, ci sono quindi chitarra elettrica (in un solo brano), basso e batteria e un coro sinfonico. Il sound che ne esce è maestoso e toccante, ovviamente molto poetico, musica particolarmente intensa ed ispirata, ma anche assolutamente godibile, non ci sono mai atmosfere tetre e cupe, anzi l’album si chiude con una canzone dal sapore irriverente, quasi fosse uno sberleffo al regime che se ne è andato.

Uno dei brani più oscuri è il primo dal titolo “Reality”, che apre sul rintocco di una campana funesta e su tonalità decisamente dark, ma subito la seconda traccia “Agnesa” appare già molto più leggera, la batteria conferisce una solida base rock, davvero un bel brano, a tratti quasi ottantiano. Abbastanza insolita “Stones”, molto sperimentale, ci sono anche le risa di un bimbo, un pizzico di follia. “To A Girl” è incattivita dalla distorsione della chitarra elettrica, un brano ovviamente insolito per i Caprice, ma non meno intenso, anzi la resa è davvero impressionante. Ma non voglio fare un track by track. Il disco è molto vario e tutto molto bello.

Probabilmente i Caprice hanno dato vita al loro lavoro più complesso e completo, che unisce gli elementi tipici del loro sound ad atmosfere contemporanee, ne esce un risultato altamente stimolante, che conquisterà chiunque voglia confrontarsi con questi grandi artisti. GB

Altre recensioni: Elven Music; Elven Music 2; Elven Music 3; Sister Simplicity; Kywitt!, Kywitt!

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