| Il polistrumentista tedesco Thomas Thielen, in arte T, torna anche 
            quest’anno puntuale sulla scena musicale Progressiva. “Epistrophobia” 
            è il sesto lavoro in studio, e tengo a rimarcare la buona qualità 
            delle precedenti realizzazioni. Infatti Thielen è riuscito 
            nell’arduo compito di miscelare tecnica e melodia in eque parti, 
            lasciando sempre alla fine dell’ascolto quella sensazione di 
            sazietà mentale e di soddisfazione.
 
 “Epistrophobia” è la seconda parte del poema epico 
            scritto nel 2015 “Fragmentropy”, tanto che i tre brani, 
            o per meglio dire le tre suite che compongono il nuovo album si intitolano 
            “Chapter Four: A Poet’s Downfall”, “Chapter 
            Five: Contingencies” e “Chapter Six: The Place Beyond 
            The Skies”. Importante dunque anche la parte testuale delle 
            canzoni, ispirate all’avanguardia della poesia moderna de “Lettera 
            Del Veggente” di Arthur Rimbaud: “Je Est Un Autre” 
            (Io E’ Un Altro).
 
 Il disco ha una durata di 78 minuti, il che la dice lunga sull’approccio 
            musicale dell’artista. E quindi suite sia, ad iniziare dal capitolo 
            quattro. T gioca molto sul crescendo emotivo e sonoro, chitarre di 
            natura Pinkfloydiana intervengono dopo un intro Psichedelico d’atmosfera, 
            ed è subito forte emozione. Il cantato per alcuni versi richiama 
            alla mente l’approccio di David Bowie. Interventi elettronici 
            vengono a supporto della complessa struttura compositiva, ricca di 
            passaggi variegati. La cultura musicale di Thielen fuoriesce dalle 
            composizioni dimostrando una vasta area di azione che passa dalla 
            Psichedelia, al Prog, sia passato che moderno, quello di matrice Marillion 
            era Hogarth su tutto.
 
 Davvero molteplici i passaggi sognanti e di grande impatto emotivo, 
            specie nei momenti di chitarra e per spiegarmi meglio non nascondo 
            che a tratti mi sovvengono anche gli ultimi Anathema, non tanto per 
            lo stile, quanto per l’approccio alla struttura del brano.
 
 Ma come ho già accennato, T non è solo uno stile, e 
            quando c’è da tirare fuori i muscoli, riesce a farlo 
            con naturalezza, il polistrumentista si diverte a sondare differenti 
            paesaggi. L’ascolto ci guadagna in fluidità lasciando 
            la monotonia e lo scontato in altri lidi. La controprova deriva dal 
            fatto che i settantotto minuti sono pressoché volati via in 
            un attimo.
 
 Anche questo nuovo lavoro di Thielen è da elogiare non soltanto 
            per quanto descritto sino ad ora, ma anche per la registrazione sonora 
            e per l’artwork che come sempre la Progressive Promotion Records 
            cura in maniera eccellente. L’artista cresce disco dopo disco 
            e a proposito di questo, ci preannuncia che “Epistrophobia” 
            sarà seguito da un terzo album contenete i capitoli sette, 
            otto e nove. Bene così. MS
 
 Altre recensioni: Psichoanorexia, Fragmentropy
 
 |