Rock Impressions
 

INTERVISTA AI SAGA CON NICHAEL SADLER
di Giancarlo Bolther

Sono passati tre anni dal nostro ultimo incontro, cosa avete fatto in questo periodo?
Siamo stati davvero molto, molto impegnati. Abbiamo speso molto tempo in sala di registrazione, abbiamo fatto due dischi e ci siamo concentrati sulla loro realizzazione perché volevamo dare il meglio di noi stessi e penso, non senza una punta d'orgoglio, che ci siamo riusciti.

Cosa ci puoi raccontare della realizzazione del nuovo disco Marathon?
Per realizzare Marathon abbiamo cercato di lavorare con un approccio molto diverso rispetto ai dischi precedenti. Dopo tanti anni spesi insieme, ognuno di noi sente l'esigenza di dare più spazio alla vita privata, pertanto non abbiamo avuto molto tempo per pensare insieme a quello che volevamo fare. Così abbiamo per lo più scritto individualmente il materiale a casa e, quando ci siamo ritrovati, ognuno ha portato un certo numero di idee. Ogni giorno lavoravamo solo su un determinato brano di quelli scelti per realizzare il CD, fintanto che tutto fosse perfetto, fino a che il risultato piacesse a ciascuno di noi. Non volevamo scartare niente, perché sarebbe stato da folli eliminare un brano che sarebbe potuto piacere alla gente e questo è stato un lavoro veramente complesso. Siamo cinque persone differenti e ciascuno doveva poter dare il suo contributo, il tutto poi doveva finire sul CD. Ognuno di noi scriveva le melodie individualmente, di conseguenza io lavoravo sul testo e sulle parti vocali, però non sarei mai riuscito a cantare una canzone in cui non credevo. Poi ognuno di noi ha veramente cercato di dare il meglio di se, perché le canzoni dovevano essere perfette, con la conseguenza che tutti gli sforzi venivano moltiplicati per cinque e tutto questo ha rallentato i tempi. Finito questo processo abbiamo iniziato le registrazioni e queste non sono durate molto, circa otto settimane. Penso che il risultato finale sia paragonabile a un libro di studio per capire il sound dei Saga, in particolare per chi non ci ha mai sentiti prima, è davvero un buon condensato delle caratteristiche dei Saga, dopo di che uno può comprare anche il resto della nostra discografia. Marathon è davvero un buon biglietto da visita per quello che sono i Saga.

Ci puoi descrivere di cosa parlano le canzoni dell'album?
La prima cosa da rilevare è che abbiamo concluso i "capitoli", la storia che abbiamo iniziato più di vent'anni fa. La prima canzone "Marathon" parla delle ambizioni umane, di quando tieni duro anche se non vedi la fine di quanto stai cercando. "How Are You?" parla di come stanno le persone, in particolare di quando si hanno dei problemi, in fondo tutti noi siamo un po' dei brontoloni di professione, ma questo è un atteggiamento negativo, è molto bello, invece, sentirsi dire "sto bene!". "Breathing Lessons" parla di quando abbiamo bisogno di fermarci un attimo, di quando dobbiamo rilassarci. "Hand Up" parla dei predicatori televisivi, che mischiano i soldi con la religione. "Streets of Gold" è uno dei "capitoli". "Blind Side of the Heart" è essenzialmente una canzone d'amore maliconica. "Return to Forever" parla dell'impossibilità di cambiare il corso del tempo, ma invita ad assumere un atteggiamento infantile, di quando tutto è ancora possibile, non si può tornare indietro, ma si può avere ancora lo stesso spirito di quando si è giovani, perché la vita è bella, è un'avventura continua e questa disposizione d'animo può essere di grande aiuto. "Too Deep" parla delle relazioni umane, ma non è una canzone d'amore. C'è una altro "capitolo" poi troviamo "Rise and Shine", una canzone molto interessante, è la prima volta che facciamo un pezzo che inizia con la chitarra e ne è uscito qualcosa di magico e speciale, difficile da descrivere, ha un sound del tutto nuovo per i Saga e mi piace molto. "Worlds Apart" è il "capitolo" conclusivo della storia, ma la cosa divertente è che abbiamo messo alla fine quello che è stato l'inizio di tutto, infatti, il testo è stato scritto più di vent'anni fa e non era mai diventato una canzone anche se ha generato molti altri pezzi. Abbiamo composto molte melodie, ma nessuna era adatta al testo anche se erano ottimi brani e questo è successo molte volte così siamo arrivati al "capitolo" numero sedici.

Pensate di utilizzare in qualche modo la storia che avete raccontato nei capitoli?
Abbiamo parlato di molti progetti: realizzare un film, un libro a fumetti, un video game di carattere strettamente educativo, piacevole e con una bella storia, ma che insegni qualcosa, non un prodotto per il puro divertimento. Poi ci sono molte altre idee, una è di fare due serate dove nella prima proponiamo i primi otto capitoli e nella seconda gli altri otto e registrare il tutto per realizzare un album live con tutti i "capitoli" e la storia completa. Insomma, abbiamo molte possibilità da valutare.

Mi sembra che nel nuovo album la chitarra sia più presente rispetto al passato?
Si, hai ragione, c'è molto più spazio per la chitarra, in particolare per i suoni heavy e questo ha dato un taglio molto interessante al nostro sound. Non mancano di certo le tastiere, infatti, abbiamo due tastieristi, ma abbiamo dato più spazio alla chitarra anche perché Ian è un chitarrista incredibile, io lo considero come uno dei dieci migliori chitarristi al mondo. Una delle sue peculiarità è il gusto che infonde nei suoi assoli e quindi è giusto che il suo stile possa emergere sempre di più nel nostro sound.

A cosa vi siete ispirati per comporre questo nuovo disco?
Si tratta di una disposizione d'animo, siamo felici di quello che facciamo e ci consideriamo molto fortunati e questo è per noi una grande fonte di ispirazione. Amiamo la nostra vita e non consideriamo la musica come un lavoro nel senso classico del termine, di certo è quello che facciamo per guadagnare i soldi, ma non lo considero come un lavoro nel senso di un peso o una fatica. Non è difficile essere creativi e produttivi quando ti piace quello che fai e io mi sento veramente fortunato e riconoscente. Per quanto riguarda i testi mi piace riferirmi a tutto quello che osservo intorno a me, mi piace molto studiare il comportamento umano e descriverlo e questo è un'altra grande fonte di ispirazione.

Sono d'accordo con te quando affemi che Marathon possiede il puro Saga sound, ma perché non provate strade nuove e nuovi suoni?
Abbiamo provato strade nuove a metà della nostra carriera, ma dopo venticinque anni siamo tornati al nostro sound originale. Non è stata una decisione presa a tavolino, non è stato un processo cosciente, ma le sonorità che stiamo proponendo oggi sono il nostro vero stile e suoniamo quello che sentiamo in modo molto completo.

Avete registrato molti dischi, oggi per voi è più facile o più difficile fare un nuovo album?
Non è mai la stessa cosa, c'è sempre una certa eccitazione, c'è divertimento e attesa. Ogni brano è diverso e uguale al tempo stesso: è uguale il processo compositivo, ma è diverso il risultato finale, questo perché il tempo passa e le cose che accadono modificano il nostro stile. Ma non sarebbe così facile se non rappresentasse sempre una sfida. Ci sono canzoni più semplici e altre più difficili, non è mai lo stesso, ma è molto importante sentire che ci divertiamo ancora, che siamo eccitati quando saliamo su un palco e ci fa capire che non si tratta mai di routine, questo è molto importante.

Dove piazzeresti il vostro nuovo album nella scena musicale odierna?
Che domanda, al top, ovviamente! Oggi specialmente il music business è impazzito, la gente è molto confusa. In un certo senso è una cosa positiva, perché non è più necessario avere uno stile preciso, puoi fare anche della musica folk, ma l'importante è che tu la faccia bene e sarà ascoltata ed apprezzata. Nessuno sa cosa succederà domani e questo favorisce la nascita di nuovi stili musicali. Oggi c'è molta più scelta e molta più possibilità di fare cose nuove.

Quali sono stati i momenti più felici della vostra vita e quali quelli più difficili?
E' difficile per me dirti quali sono stati i momenti migliori, perché sono sempre stato una persona molto felice, comunque mi ricordo che al tempo di Worlds Apart eravamo particolarmente entusiasti, quel disco segnò una tappa molto importante per tutto il gruppo. Dopo aver realizzato quel disco incominciammo a realizzare che i Saga avrebbero avuto un futuro, una cosa che prima non avremmo mai predetto. Pertanto quello è stato il periodo che preferisco.

La vostra formazione è tornata stabilmente insieme, qual'è il segreto per una relazione così longeva?
Ci sentiamo di essere come una famiglia. Dopo tanti anni siamo diventati come veri fratelli, praticamente siamo cresciuti insieme. Una cosa fondamentale è il rispetto reciproco e dare a ciascuno lo spazio necessario, ma il rispetto è quello che ci ha fatti stare insieme così a lungo. Un'altra cosa che ha aiutato molto me è stata la famiglia, il fatto di fare delle pause e staccarmi per un po' dal gruppo.

La copertina del nuovo album ha uno stile da fumetto, perché avete scelto questo stile grafico?
Abbiamo discusso molto nel gruppo su questo punto. Come ti ho già detto una delle idee che abbiamo per la storia contenuta nei "capitoli" è quella di realizzare un fumetto, pertanto questa cover è una specie di anteprima del nostro progetto.

So che state realizzando un DVD, cosa conterrà?
Il DVD è già pronto e si tratta per lo più di una retrospettiva sui venticinque anni trascorsi insieme. E' diviso in tre sezioni, la prima contiene i video che abbiamo fatto, la seconda racchiude del materiale live e la terza, che è la mia preferita, presenta un'intervista individuale con ciascuno di noi presi in momenti diversi e separatamente, è molto interessante da seguire ed espone i punti di vista su ciscuno di noi sulla storia del gruppo.

Organizzerete ancora dei tourbus coi vostri fans?
Non lo so, in questo momento siamo molto presi da mille cose e non so se lo faremo ancora, ma è possibile che in futuro ripeteremo questa esperienza.

Qual'è la sfida più grande per il vostro futuro?
Essere felici e creativi. Penso che la sfida più grande sia restare creativi. Se dovessi perdere questa abilità di scrivere sarebbe terribile. Ma sono convinto che questo non succederà.

La vostra assenza nel nostro paese continua da molto tempo, non sarebbe ora di tornare?
Stiamo facendo il possibile per fare almeno una data alla fine del tour, non sappiamo ancora se sarà possibile, ma stiamo trattando per riuscirci. Voglio dire ai nostri fans italiani che vogliamo tornare in Italia con tutto il cuore, mi ricordo molto bene del calore dell'audience italiana era una cosa che avevo molto apprezzato. Siete molto passionali e la vostra passione deve essere ricompensata.

GB

Recensioni: Full Circle; House of Cards; Marathon; Silhouette
; All Areas; Network;
Chapters Live
; Trust; Remember When; Worlds Apart Revisited;10.000 Days; Contact

Altre interviste: 1999; 2001

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