Rock Impressions

Rodrigo y Gabriela - 11:11 RODRIGO Y GABRIELA - 11:11
Rubyworks
Distribuzione italiana: Self
Genere: Flamenco Rock
Support: CD+DVD - 2009


Aspettavo con un certo desiderio il nuovo lavoro della coppia messicana che col suo flamenco rock sta stregando il mondo, un disco che si preannuncia diverso da quanto abbiamo ascoltato finora da questi due virtuosi della sei corde. Conosciamo già molto di loro, di come sono partiti dal metal per arrivare al flamenco, un percorso decisamente insolito, ma che si sta rivelando sempre più vincente. Questo nuovo disco è un atto di amore verso alcuni musicisti che hanno influenzato la coppia, non sono vere e proprie cover, ma brani ispirati. Nel booklet ogni traccia è spiegata nel suo significato ed è dichiarato l’artista a cui il pezzo è dedicato, inoltre per alcuni artisti c’è anche una breve spiegazione con l’indicazione di alcuni dischi consigliati.

Il brano di apertura “Hanuman” è dedicato a Santana e si ispira alla mitologia e religione indù, il brano è costruito su un riff di chitarra abbastanza duro, poi esplode tutta la vitalità latina dei nostri, e viene un po’ in mente “Tamacun”. Poi c’è “Buster Vodoo” e stavolta l’omaggiato è il grande Hendrix, così scopriamo che da giovane era soprannominato Buster, Voodoo lo sapete già a cosa si riferisce, anche qui c’è un gustoso riff percussivo molto rock, che, nonostante il trattamento di Rod y Gab, non perde la carica viscerale. “Triveni” omaggia Le Trio Joubran di origine palestinese, mentre il titolo si rifà ancora una volta all’India e alle sue tradizioni mistiche, bel brano dove il duo sperimenta nuove soluzioni armoniche. “Logos”, che viene dedicata ad Al di Meola che ha molto contribuito alla diffusione del flamenco fra i rockettari, stavolta è ispirata al filosofo greco Eraclito, si tratta di un brano meditativo con Rodrigo che suona la chitarra amplificata elettricamente, già era tornato a suoni elettrici sul precedente live, ma è evidente che il discorso adesso arriva anche in studio e i risultati sono senz’altro intriganti. Senza interruzioni si passa a “Santo Domingo” dedicata al pianista di latin jazz Michel Camilo, che nonostante lo strumento ha influenzato molto la coppia, il brano è scoppiettante e ricco di soluzioni ritmiche piene di gusto e della maestria consumata di questi artisti. “Master Maqui” è dedicata nientemeno che a Paco De Lucia, uno dei massimi interpreti del flamenco, come ospiti ci sono Strunz and Farah, dei veri virtuosi, in questo brano sulle corde delle chitarre volano scintille.

“Savitri” a sorpresa è dedicata agli Shakti, un gruppo di musica indiana (sempre dell’India) voluto da John McLaughlin (così è idealmente riunito il trio Meola, De Lucia e McLaughlin), si sente l’ingresso dei sapori orientali nella musica del duo. Con “Hora Zero” è il turno di Astor Piazzolla di ricevere il giusto tributo, un altro “non” chitarrista che ha molto influenzato Rod y Gab e fa capolino l’aria di Buenos Aires e tornano delle suggestioni elettriche con l’uso anche del wah wah, è un brano dal ritmo incalzante e che numeri. “Chac Mool” è dedicata ad un musicista mexicano di New Age, Jorge Reyes, mentre il pezzo si ispira ad una misteriosa divinità precolombiana, è il brano più atmosferico del cd, ma non mancano i momenti di esuberanza tipici della funambolica coppia. “Atman” è dedicata al compianto Dimebag Darrell, come ospite troviamo Alex Skolnick (Testament) che si esibisce in un passionale assolo elettrico. In chiusura è posto il brano che da il titolo al disco che, con mia sorpresa, viene dedicato ai Pink Floyd, la cui influenza forse è quella meno evidente nell’universo musicale di questi simpatici musicanti, anche questo è un brano abbastanza atmosferico, ma soprattutto è molto sentito.

La limited edition di questo 11:11 contiene un bonus dvd, molto simile a quello inserito nel precedente album in studio, c’è una buona intervista, un video dimostrativo dove i due spiegano in modo molto dettagliato la loro tecnica e poi ci sono le prove di cinque brani contenuti nel cd, una specie di mini concerto molto intimo. Un must se vi piace la musica proposta da questa simpatica coppia.

11:11 dimostra che Rodrigo Y Gabriela stanno crescendo e molto, è un album maturo, ricco di contenuti, che offre molteplici chiavi di lettura, che ho cercato di suggerivi nel corso della recensione. Io non vedo l’ora di rivederli dal vivo, perché sono veramente coinvolgenti, nel frattempo consiglio a tutti voi di lasciarvi stregare dal loro caliente flamenco rock. GB


Altre recensioni: Live in Manchester and Dublin; Rodrigo y Gabriela; Live in Japan; Area 52

Interviste: 2006

Live Report: 2006; 2011; 2016

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