Deciso per i propri passi, prosegue il percorso artistico di Samuele
Santanna Boschelli. L’ho lasciato l’anno scorso con una
recensione più che sufficiente, riguardante il debutto dal
titolo “Quoth” e gia mi ritrovo in mano il suo seguito
dal titolo “We Are Not Alone”.
Cado nel morbido, chi conosce i miei gusti sa benissimo che il Rock
Psichedelico e Progressivo fanno parte del mio DNA, per cui mi appresto
con curiosità e decisione ad ascoltare un altro tassello del
mondo Pinkfloydiano ed affine. Supportato da una buona grafica e da
un artwork esaustivo, il cd viene suddiviso in undici tracce e questa
volta, rispetto al lavoro precedente, la produzione sonora ha un miglioramento.
Ascoltare “Infinite Lactean Seashore”, il mare, le tastiere
di Marco Chiappini e soprattutto la chitarra di Samuele, mi fa intraprendere
immediatamente il trip sonoro. Un viaggio non solo all’interno
dell’individuo, ma anche arioso, elevato a certi paesaggi che
non possono fare a meno di intervenire nelle nostre menti. E’
la musica che lo vuole, è la chitarra sostenuta che ci porta
per mano in questo percorso, logicamente adatto a chi ama la musica
rilassante.
“More Life Forms” presenta un Samuele molto vicino a Steven
Wilson ed alla sua musica dei Porcupine Tree anni ’90. Rilassante,
toccante e di ampio respiro, questo è uno dei miei preferiti
dell’album. Sospesi nel vuoto con “Fluttering Flags”,
leggieri ed estraniati. Notevole anche “Meteor” con le
tastiere di Fabrizio Trinci ed il sax di Gilberto “Gito”
Giusto in evidenza. Samuele imbraccia la chitarra acustica in “To
Write Me A Song”, una breve poesia cantilenante e malinconica
che scava dentro. Le note sognanti di “An Awful Waste Of Space-
Part One” fanno di esso un piccolo gioiello psichedelico, per
poi sfociare ancora una volta nel suono del sax in “Not Ready
To Know”, una suite mozzafiato. Chi ama i Pink Floyd , credetemi,
ha di che godere! Torna l’acustico con “Far Lo”
ed “An Awful Waste Of Space – part two”, due frammenti
sonori delicati come oramai solo Raven Sad ci ha saputo abituare.
Conclude la suite psichedelica title track “We Are Not Alone”
questo disco che davvero non mi aspettavo.
Suonare questa musica non è semplice, o la si ha dentro o ne
fuoriesce solamente che una accozzaglia di suoni. Sostanzialmente
mi viene una riflessione, qui in Italia abbiamo ora due grandi esponenti
di questo genere i No Sound ed i Raven Sad, giunti rapidamente ad
una maturazione artistica invidiabile. Un album assolutamente da ascoltare
ad occhi chiusi, concentrati sul suono e sono sicuro che ne trarrete
un ottimo beneficio spirituale. Non lasciatevelo sfuggire! MS
Altre recensioni: Quoth; Layers
Of Stratosphere; The Leaf and the Wing |