Rock Impressions

Daniele Liverani DANIELE LIVERANI - Genius II
Frontiers


Quest'anno Daniele ha fatto tris: il nuovo Empty Tremor è ancora fresco di stampa ed ecco arrivare in contemporanea il secondo capitolo del progetto Genius, che esce ad un anno e mezzo di distanza dal precedente episodio, e Daily Trauma, che contiene le registrazioni da cui Genius ha preso vita.

Penso si possa dire, senza nascondere una certa dose di italico orgoglio, che il polistrumentista Liverani è una brillante promessa del panorama musicale, in questo progetto suona la chitarra, il basso e le tastiere, mentre la batteria è affidata ancora una volta all'amico Dario Ciccioni, con cui ha condiviso anche il progetto Khymera insieme a Steve Walsh.

Come ricordere dal primo capitolo della trilogia, il progetto Genius si fa notare per l'abbondante presenza di stelle che si dividono le parti vocali: ritroviamo il formidabile Marc Boals (Ring of Fire, Malmsteen), Daniel Gildenlow (Pain Of Salvation) e Philip Bynoe (Steve Vai), mentre come new entry ci sono Sir Russell Allen (Symphony X), Edu Falaschi (Angra), Jeff Martin (Racer X), Eric Martin (Mr Big), Rob Tyrant (Labyrinth), Johnny Gioeli (Hardline, Axel Rudy Peel) e Liv Kristine (Theatre Of Tragedy). Purtroppo non ritroviamo John Wetton, Walsh e Lana Lane, che rappresentavano il lato più hard rock del progetto, ma il nuovo manipolo di singers non è meno prestigioso anche se più sbilanciato sul versante heavy.

In effetti mi sembra che il nuovo capitolo di questa saga sia più orientato al power metal rispetto al primo che era un po' più progressive. La voce calda di Bynoe ci introduce alla storia e ci accompagna fra un pezzo e l'altro in veste di narratore, il primo brano "He Will Die" parte subito in quarta con la doppia cassa e un riffone settantiano che a tratti ricorda anche i Maiden, epic metal molto sinfonico. "Playing in Their Dream" è una ballad molto delicata, un po' mielosa ma piacevole. A seguire riparte la doppia cassa con "He Won't Escape", un brano che avrebbe figurato bene anche nel progetto Star One. "Valley" e "Beware" sono classici mid tempo all'insegna di un metal classico di buon impatto. "My Dear Son" è una ballad elettrica che rasserena la tensione accumulata con gli epiosodi precedenti. Molto epica "What He Has to Say" e non da meno la progressiva "All My Fault" che dopo una prima parte piuttosto dura si chiude in modo molto dolce et atmosferico. "To Be Free" è cantata da una sensualissima Kristine, che ricorda un po' Candice Night. L'energia torna a scorrere impetuosa con "Fight Again". La chiusura è affidata a "Far Away From Here", un brano interpretato con grande intensità, forse l'episodio migliore di tutto l'album, merito anche di un songwriting più originale.

Genius è un grande progetto, che ha richiesto un notevole impegno e che dimostra quanto Liverani sia creativo, penso che ci siano motivi sufficienti per avvicinarci a questa opera. GB

Altre recensioni: Genius; Daily Trauma; Genius III; Fantasia

Interviste: 2003; 2004

Artisti collegati: Empty Tremor; Khymera


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