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            Oggidì va in voga l’emmepitre, così ci si ritrova 
            un bel pacchetto di file immagazzinati nel pc, eppoi chi si ricorda 
            di loro? Comodo mezzo, ma volete miei cari amici rinunziare ad un 
            bel manufatto, col suo libriccino, le note, i testi… Certo che 
            costa fatica assemblare il tutto, se poi si vuole davvero creare qualcosa 
            di personale, il rischio che gli sforzi perpetrati superino di gran 
            lunga il risultato (ovvero l’appagante riconoscimento) è 
            reale assai! I Lia Fail non si tirano indietro, ed innanzitutto ci 
            offrono due splendide canzoni che, dato l’esiguo numero, non 
            ci permettono una compiuta definizione del loro potenziale (non sono 
            però degli esordienti, diversi sono gli anni d’attività 
            che contano), ma se non altro svolgono appieno il loro compito: presentarci 
            il gruppo, le sue idee e la sua bravura.
 
 La title-track e “Battlefield” profumano di Britannia, 
            di boschi e di radure verdeggianti, di armenti al pascolo, la voce 
            profonda di Andrea Carboni (suo anche il flauto) ci riporta indietro, 
            nel passato, e le belle interpretazioni di Tiziana Andreoli e di Elisa 
            Norelli (canto) rendono ancor più prezioso l’ordito sonoro 
            intrecciato con rara perizia da Nico Solito (basso, percussioni e 
            liriche), Edoardo Franco (chitarre), Giuseppe Sansolino (batteria), 
            Francesco Chiarini e Willy Amadori (violini). Musica contemplativa 
            ed agreste, d’una delicatezza venata appena di melancolia, rimanendo 
            ferma e virile. L’impasto sonoro non presenta vuoti, il narrato 
            si muove tra violini preziosi e percussioni antique, primeggia la 
            grazia sull’ardore. Copertina cartonata, con belle stampe di 
            Lipsia (citade alla quale è dedicato il loro precedente cdr 
            titolato per l’appunto “Leipzig”), allegato pure 
            un foglio A4 colle recensioni ed i resoconti di alcuni loro concerti.
 
 I Lia Fail sono degli ottimi e sensibili esecutori, peccato che il 
            loro talento sia stato fino ad ora disconosciuto. Sorte ingiusta, 
            alla quale organizzatori di concerti e serate dovrebbero por rimedio. 
            Negare loro la possibilità d’esprimersi è davvero 
            delittuoso. PS: Copie numerate (la mia è la 52 di 101 totali), 
            il ciddì è stato distribuito in occasione del recente 
            Moonlight Festival di Fano, a proposito del quale VS già dedicò 
            opportuna sezione. Ringrazio inoltre l’amico Michele (Moth’s 
            Tales), fautore del fatal contatto. AM
 
 Live Report: 2010
 
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