| INTERVISTA 
            CON I LEAVES' EYES (versione 
            inglese)di Giancarlo Bolther
 
 Ciao Liv, per iniziare mi vuoi raccontare il tuo percorso 
            artistico?
 I miei genitori mi hanno fatta crescere ascoltando i Black 
            Sabbath ed ho iniziato a cantare ancora prima di aver imparato a parlare. 
            All’età di dieci anni chiesi ad una mia amica di suonare 
            il pianoforte per una canzone che avevo scritto e decidemmo di ci 
            chiamarci “Twice”. Suonavamo solo per divertirci, ma sentivo 
            già il desiderio di avere una vera band e di diventare una 
            cantante, fin dalla prima volta che vidi Madonna in televisione. A 
            diciannove anni sono entrata nei Theatre of Tragedy e da allora fino 
            ad oggi con i Leaves’ Eyes sono stata sempre attiva nella scena 
            Gothic Metal. Negli ultimi dieci anni ho realizzato otto albums ed 
            ho collaborato a molti progetti fra cui spicca quello con i Cradle 
            of Filth.
 
 Perché 
            hai deciso di lasciare i Theatre of Tragedy per iniziare il tuo solo 
            project?
 Ci tengo a precisare che io non ho mai lasciato i Theatre 
            of Tragedy, sono stati loro a mettermi fuori dal gruppo dopo aver 
            realizzato insieme cinque dischi e aver collaborato per dieci anni. 
            La cosa più triste è che hanno scritto un messaggio 
            nella loro home page dove rendevano nota la decisione di allontanarmi 
            dalla band prima ancora di comunicarmi la cosa direttamente. Questo 
            non ha avuto niente a che fare con il mio progetto solista, ho registrato 
            il mio primo disco solista “Deus Ex Machina” otto anni 
            fa. I Leaves’ Eyes sono il mio nuovo gruppo con i membri degli 
            Atrocity, non è un progetto solista, siamo come una famiglia 
            e loro sono dei musicisti fantastici e molto professionali.
 
 Fino ad oggi qual è stato il responso dell’audience 
            a questo tuo nuovo progetto?
 I feedback che ho ricevuto sia dalla stampa che dal pubblico fino 
            ad oggi sono stati fantastici! Sono veramente molto grata a tutti 
            voi per il vostro incoraggiamento.
 
 Quanto tempo avete impiegato per completare l’album?
 Circa cinque o sei mesi, un periodo un po’ più lungo 
            rispetto a quanto c’è voluto per realizzare Lovelorn, 
            il nostro disco di debutto.
 
 Il nuovo album si basa sulla storia dell’eroe norvegese 
            Leiv Eiriksson. Perché avete scelto questo soggetto?
 Si, è giusto quello che dici, il soggetto storico del nostro 
            nuovo album tratta della scoperta dell’America avvenuta circa 
            nell’anno 1000 da Leiv Eiriksson. Lui, insieme al suo gruppo, 
            aveva lasciato la costa ovest della Norvegia per raggiungere la Groenlandia, 
            ma a causa del cattivo tempo essi oltrepassarono l’isola e finirono 
            con lo scoprire l’America.
 Noi abbiamo imparato a conoscere bene la storia dei Vikinghi nelle 
            scuole norvegesi. Il periodo pre-cristiano è in assoluto fra 
            i miei preferiti. Prima ancora di andare a scuola avevo già 
            letto e ascoltato molte cose sui vikinghi, mi è sempre piaciuto 
            leggere le loro storie e guardare i fumetti su di loro, poi chiedevo 
            sempre ai miei maggiori spiegazioni. A tuttoggi mi interesso ancora 
            molto all’epoca dei Vikinghi, specialmente faccio ricerche sui 
            loro usi e costumi quotidiani, sui loro viaggi e sugli idiomi del 
            nord dell’est e dell’ovest dei popoli germanici.
 
 Il vostro sound è un accattivante concentrato di malinconia, 
            epicità e anche di romanticismo, qual è il messaggio 
            che volete dare?
 Con l’ultimo album “Vinland Saga” ho voluto visualizzare 
            la storia della scoperta dell’America da parte dei Vikinghi 
            attraverso la musica. Il disco vuole essere valido sia per il vostro 
            cuore che per la vostra anima e non solo per le vostre orecchie.
 
 Come affrontate il processo compositivo all’interno 
            del gruppo?
 Parlando di "Vinland Saga", otto o nove canzoni erano già 
            state composte ancora prima di iniziare a pensare al concept sottostante. 
            Prima di tutto volevo vedere come si sarebbe svuluppata la nostra 
            musica, volevo essere sicura che la musica potesse esprimere e sostenere 
            la visualizzazione delle idee esprsse nel concept. Abbiamo anche deciso 
            di sostituire i sampler degli strumenti classici con il suono naturale 
            di strumenti veri e propri per ottenere un sound più naturale 
            ed efficace. Questo però ha allungato i tempi rispetto al primo 
            album, ma è stata davvero una scelta che valeva la pena di 
            essere presa e siamo tutti soddisfatti al cento per cento di come 
            è venuto “Vinland Saga”! Ogni membro del gruppo 
            è stato coinvolto nel processo compositivo, io in particolare 
            mi sono occupata dei testi, della stesura del concept e delle linee 
            vocali. Alex, mio marito, si è occupato della produzione, abbiamo 
            registrato presso il nostro studio personale il Mastersound (vi invito 
            a dare un’occhiata al nostro sito www.mastersoundstudio.com).
 
 Secondo te quali sono le maggiori differenze fra Lovelorn 
            e il nuovo album?
 Come ti ho già anticipato abbiamo rimpiazzato i samplers 
            di musica classica con una vera orchestra per ottenere un sound più 
            pieno, più potente e più naturale. I brani sono un po’ 
            più complessi rispetto al nostro debutto, infatti mi hanno 
            portata a sperimentare stili di canto diversi per adattarmi alle diverse 
            atmosfere musicali. Inoltre per “Vinland Saga” abbiamo 
            inserito delle influenze derivate da colonne sonore e dalle tradizioni 
            musicali celtiche e nordiche.
 
 E quali sono le differenze rispetto a quando eri con i Theatre 
            of Tragedy?
 Negli albums dei Theatre of Tragedy c’erano molte più 
            parti cantate maschili, non usavamo così tanti parti classicheggianti 
            e non eravamo influenzati dalla musica classica o dalle colonne sonore. 
            All’inizio scrivevamo i testi in un vecchio inglese. Ero stata 
            coinvolta nel processo compositivo solo per i primi tre albums del 
            gruppo. Poi sono andata ad abitare in Germania e non ho più 
            potuto partecipare alle composizioni, mi sono limitata ad essere responsabile 
            delle mie linee vocali e qualche volta ho dato una mano per la stesura 
            dei testi. Nonostante tutto l’essere stata buttata fuori dal 
            gruppo nel modo in cui è successo (con un messaggio nella loro 
            home page, senza che nessuno mi comunicasse personalmente la decisione) 
            è stato un colpo di sfortuna, ma qualche volta la cattiva sorte 
            porta alla buona: i Leaves’ Eyes rappresentano in assoluto la 
            mia parte di fortuna! Sono molto felice di come vanno le cose adesso. 
            Quello che stanno facendo adesso i Theatre of Tragedy è un 
            loro problema, non è stata una mia idea di lasciare il gruppo.
 
 La musica gotica (o la Dark Wave) ha sempre avuto una doppia 
            personalità, quella estetica e quella spirituale, qual è 
            quella più importante per te?
 Hm, questa è una domanda veramente difficile. Non 
            riesco a decidere, perché entrambe questi aspetti sono molto 
            importanti.
 
 Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente ispirata?
 Ozzy e i Black Sabbath e Madonna. Sono cresciuta con i Black 
            Sabbath e solo in seguito ho scoperto Madonna.
 
 Cosa ne pensi dell’attuale scena gothic?
 Ne ho fatto attivamente parte facendo musica in stile Gothic 
            Metal per circa dieci anni ad oggi, prima che emergessero gruppi come 
            i Nightwish e gli Evenescence, anche se questi artisti meritano pienamente 
            il successo che stanno avendo. Solo mi rattrista quando vedo che la 
            gente non sa dove e come sia nato il Gothic Metal cantato in femminile 
            e come tutto si è sviluppato.
 
 Oggigiorno c’è molto interesse per i gruppi guidati 
            da cantanti femminili, ma è ancora dificile per una donna essere 
            rispettata artisticamente o è più facile?
 Non ho mai avuto nessun problema in questo senso. Io amo 
            il mio hobby, che è anche un lavoro e amo il mio pubblico. 
            Sono veramente grata a tutti!
 
 Come vivi la realtà quotidiana fuori dal gruppo? Che 
            tipo di persona sei sia nel privato che nella vita artistica?
 La maggior parte del tempo io, Alex e Leon (nostro figlio) 
            insieme al resto del gruppo (Leaves’ Eyes) lo passiamo in studio, 
            come ti ho detto abbiamo un nostro studio (www.mastersoundstudio.com). 
            Ci piace molto lavorare assieme e passiamo molto tempo in compagnia 
            anche fuori dallo studio. Ma quando non sono impegnata allo studio 
            adoro stare a diretto contatto con la natura insieme a Leon, anche 
            per fare dello sport. Mi piace correre, nuotare e praticare lo yoga. 
            Inoltre mi piace molto leggere e scrivere piccoli racconti.
 
 Parlando di tuo figlio, quest’esperienza ti ha cambiata 
            in qualche modo?
 La mia vita è diventata molto migliore di quanto non 
            sia mai stata. Essere sia una madre che un’artista è 
            la miglior combinazione possibile per me, due sogni che sono diventati 
            realtà. Comunque la cosa più fantastica in assoluto 
            che mi è capitata è stata proprio la nascita di Leon. 
            E’ la parte più importante della mia vita e di quella 
            di Alex!
 
 Tu ed Alex siete partners sia nella vita privata che in quella 
            artistica, quanto è difficile combinare questi due aspetti?
 E’ magnifico lavorare con mio marito e poter essere 
            vicini mentre siamo al lavoro. Come produttore è proprio fantastico 
            e sono sempre contenta dei suoi consigli. A volte quando lavoriamo 
            insieme ci dimentichiamo persino di essere sposati e di avere una 
            vita privata di cui occuparci, ma appena fuori dallo studio torniamo 
            immediatamente ad essere una coppia innamorata.
 
 Tu hai una sorella che come te ha seguito la carriera artistica, 
            che relazione avete?
 Mia sorella è la mia migliore amica. L’album 
            di debutto dei Midnattsol è come una incantevole mattina fresca 
            e assolata di primavera. Le voglio molto bene e sono molto orgogliosa 
            della mia Carmen!
 
 Recentemente sei stata nel nostro paese, cosa ti ricordi della 
            tua visita?
 Che audience fantastica! Gli italiano hanno un cuore veramente 
            grande per la musica. Sfortunatamente non ho avuto abbastanza tempo 
            per gustarmi la vostra fantastica pizza.
 
 Mi ricordo che Alex, durante la sua performance, aveva parlato 
            contro le religioni, perché secondo la sua opinione queste 
            sono l’origine delle guerre e dell’odio fra i popoli, 
            ma al funerale del Papa Giovanni Paolo II abbiamo visto insieme persone 
            di culture e religioni molto diverse, forse la gente non è 
            poi così divisa dalle religioni o forse qualcosa sta cambiando?
 Si, hai perfettamente ragione a proposito di quanto abbiamo 
            visto al funerale del Papa Giovanni Paolo II, però quanto sta 
            accadendo proprio in questi giorni a Gaza è davvero terribile.
 
 Hai una filosofia di vita? La tua visione del mondo è…
 Non distruggetelo! Devono venire ancora molte generazioni 
            e i nostri figli mertitano di poter sperimentare la purezza e l’integrità 
            della Natura.
 
 Quali sono i tuoi prossimi impegni?
 Ho firmato un contratto per il mio progetto solista con la 
            Roadrunner Records lo scorso anno. Siamo a metà delle registrazioni 
            proprio in questo periodo e l’album verrà realizzato 
            verso il prossimo autunno. Un altro dei miei sogni che si sta concretizzando. 
            Sono passati circa sette o otto anni da quando ho realizzato il mio 
            album di debutto come solista Deus Ex Machina.
 
 Un saluto ai tuoi fan italiani…
 Siete un’audience fantastica con un grande cuore per 
            il Metal! Grazie di cuore per tutti i magnifici messaggi che avete 
            lasciato nel guest book del nostro sito (www.leaveseyes.com), 
            li leggo tutti con grande attenzione! Statemi bene.
 
 GB
 
 Recensioni: Lovelorn; Elegy; 
            Vinland Saga
 |