| Pensiero Nomade è il progetto solista dell’artista Salvo 
            Lazzara, ai più conosciuto come il chitarrista di una band 
            italiana fondamentale per il Prog italiano, i pisani Germinale. Dopo 
            “Per Questi E Altri Naufragi” (BTF/AMF Records 2008) e 
            “Tempi Migliori” (BTF/AMF Records 2009), “Materia 
            E Memoria”, per l’artista è il terzo disco da studio. 
            In definitiva esso è il naturale proseguimento del lavoro precedente, 
            un percorso personale, fra Folk, Jazz, Post Rock, Elettronica ed uno 
            squarcio di King Crimson.
 
 L’autore si avvale di artisti come Alessandro Toniolo (flauto 
            anche con i Germinale), Davide Guidoni alla batteria (oramai anche 
            lui sinonimo di qualità per il Prog italiano), Fabio Anile 
            al piano e Luca Pietropaoli trombettista anche dei Fonderia. Nelle 
            dodici tracce che compongono il cd si aggirano numerose e differenti 
            influenze, per un totale di un suono prettamente mediterraneo. In 
            queste combinazioni si denotano la cultura musicale di Lazzara e la 
            sua capacità strumentale, arricchita di esperienza nel corso 
            della decennale carriera musicale.
 
 Il disco va ascoltato con attenzione, non è di certo il classico 
            caso del mordi e fuggi, perché anche nella musica sperimentale 
            Progressiva, esistono comunque casi di melodia diretta. “Alla 
            Deriva” comincia il percorso sonoro con Pietropaoli alla tromba, 
            un frammento psichedelico che porta alla successiva “L’Abbandono”. 
            Qui le atmosfere diventano ancora più eteree, a tratti vicine 
            anche ai Pink Floyd, ma le voci in sottofondo e la ritmica aprono 
            a noi scenari degni della nera Africa. La chitarra tesse sopra a tutto 
            ciò giri armonici caldi e penetranti. Aria e natura sono le 
            cose che vengono in mente all’ascolto di questa musica, come 
            in “Forse Altrove”. Qui si ha la sensazione di restare 
            meravigliati avanti ad un immenso paesaggio. I titoli dei brani ben 
            rispecchiano i contenuti sonori, l’artista cerca di entrare 
            in sintonia con l’ascoltatore, cercando di rapirlo e condizionarlo 
            nella maniera più coinvolgente. Titoli come “Nella Corrente”, 
            “Di Nuovo Quiete”, “Dolcezza Del Tempo e “Mentre 
            Tutto Cambia” rendono bene l’idea. “Il Vuoto Necessario” 
            è più sperimentale, flessibile e malleabile, sia come 
            forma armonica che come intelaiatura strutturale. Il gioco qui è 
            duro, destinato a chi crede nella musica come mezzo per viaggiare 
            fuori dal mondo.
 La natura fa la propria parte, fra acqua ed uccelli in “Di Nuovo 
            Quiete”, pezzo molto psichedelico. “Materia E Memoria” 
            è un quadro di arte contemporanea, solo a tratti legato ad 
            una logicità ritmica appena accennata. Percorso astratto in 
            “Dolcezza Del Tempo”, più scosceso “Senza 
            Radici”, molto vicino al materiale di band come Oresund Space 
            Collective o Pharaoh Overlord, per chi li conosce. “Lontano 
            Da Casa” è uno dei momenti a me più graditi, in 
            quanto amante della psichedelia a cavallo fra lo sperimentale e gli 
            anni ’70. Torna la solarità e la sensazione di benessere 
            grazie a “Il Senso Delle Cose” e la conclusiva “Mentre 
            Tutto Cambia” fa sfoggio anche della chitarra elettrica come 
            protagonista.
 
 Salvo Lazzara ci ha presentato un disco intimistico, a tratti solare 
            e solo in qualche frangente oscuro, come il suono di certi King Crimson. 
            L’artista gode nel viaggiare sulle note e spero che questo possa 
            essere contagioso come lo è stato su di me. Consigliato a tutti 
            coloro che vogliono estraniarsi dalla realtà, tutti gli altri 
            sono avvisati. MS
 
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