Rock Impressions

King's X - XV KING'S X - XV
Inside Out
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Hard Rock
Support: CD - 2008

Molti gruppi, quando arrivano ad una certa soglia di album sulle spalle, si ammorbidiscono, iniziano a tirare i remi in barca e a non avere più grandi stimoli e grandi idee, insomma non pensano più a fare musica come si deve e preferiscono adagiarsi sui cosiddetti “allori”. Non i texani King’s X, perché li ritroviamo a vent’anni di distanza dal loro primo album con una rinnovata grinta e con un treno di energia pronto a fuoriuscire dalle casse dello stereo! Il nuovo album XV è una botta di vita che non può lasciare indifferenti.

Veniamo quindi subito al nuovo album che attacca con la carica di “Pray”, un hard rock intriso di spiritualità urbana e rabbia metropolitana, i suoni sono duri, acidi e incutono un senso di riscatto, di ribellione verso l’ingiustizia di un sistema che cerca di isolare le persone. “Blue” offre la tipica musicalità che ha contraddistinto il gruppo negli anni, quel sound avvolgente e caldo e quelle melodie malinconiche dal sapore epico e moderno al tempo stesso. “Repeating Myself” è una ballad elettrica di grande intensità, impreziosita da quei cori beatlesiani che sono tanto cari ai texani. “Rocket Ship” è la dimostrazione di come un gruppo possa continuare a reinventarsi e fare nuove cose rimanendo fedeli al proprio sound. Incantevole “Julie”, una poesia musicale in un mare di sonorità contrastanti. “Alright” è un’altra scossa di energia, dal vivo con questo pezzo si balla! Come in un ideale Lp il cd è diviso in due lati e “Broke” apre il secondo, un bel brano con un incedere penetrante, il ritornello è martellante e ti entra contemporaneamente nel cuore e nella testa. “I Just Want to Live” aggiunge un tocco di psichedelia. Anche il terzo brano “Move” di questo secondo lato evidenzia un’anima più sperimentale dei nostri, che si confermano su alti livelli di ispirazione. “I Don’t Know” è ancora una ballad elettrica molto ispirata, la musica fluisce dalle mani di questi musicisti con grande generosità. “Stuck” ci riporta a qull’epicità urbana di cui parlavo prima, con un grande senso di malinconia, un buon rock con un solo di chitarra deciso. Chiude l’inno sguaiato “Go Tell Somebody”, divertente. A compendio del dischetto ci sono due bonus tracks, che in questo caso sono anche di valore e non solo meri riempitivi, la prima è la dura e oscura “Love and Rockets” e la seconda è “No Lie”, un blues durissimo.

I King’s X sono tornati con un disco fatto col cuore, che infonde energia e passione. Un altro tassello importante della loro lunga discografia che sembra destinata ad allungarsi ancora e noi saremo pronti ad accogliere nuovi album con la speranza che siano sempre su questi livelli qualitativi. GB


Altre recensioni: Black Like Sunday; Live All Over the Place; Ogre Tones; Live Love in London

Interviste: 2008

Live Report: 2009

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Artisti correlati: Ty Tabor, Jerry Gaskill, Dug Pinnick, Supershine


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