Rock Impressions

Kaipa - Angling Feelings KAIPA - Angling Feelings
Inside Out
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog
Support: CD - 2007


Nuovo appuntamento discografico con i Kaipa del tastierista Hans Lundin, una parte viva e vitale della storia passata e moderna del prog svedese. Come saprete il gruppo ha le sue radici profondamente radicate negli anni settanta, poi dopo un lungo silenzio ecco la resurrezione nel 2002, grazie anche al contributo di Roine Stolt e del successo del suo gruppo attuale i the Flower Kings. Ma la sorpresa di questa nuova uscita discografica sta proprio nell’assenza dello storico guitar player, che sembra stia diradando sempre più i suoi molti impegni fuori dai tFK. Al suo posto troviamo il concreto Per Nilsson, che si dimostra un valido sostituo. Per il resto rimane in formazione il talentuoso bassista Jonas Reingold a mantenere il legame con l’altra gloriosa formazione svedese. Le vocals sono divise ancora fra Patrik Lundstrom e Aleena Gibson, con i ricchi intrecci vocali a cui Lundin ci ha abituato.

L’album parte molto aggressivo con la title track, una composizione molto tecnica, che gioca a mescolare ritmi complessi e soluzioni melodiche solari e anche un po’ di folklore locale come da tradizione dei Kaipa. Ma è il brano successivo “The Glorious Silence Within” che mi colpisce di più, grazie alle sue splendide melodie, meno complesso del precedente, ma più emozionante, i richiami folk sono ancora presenti e determinano la riuscita del pezzo. “The Fleeting Existence of Time” è il brano più lungo del disco con oltre dodici minuti di brillante prog jazzato. “Pulsation” propone delle linee melodiche piuttosto insolite, che giocano col pop evoluto. L’album presegue senza cedimenti e ogni traccia è un piccolo affresco sonoro carico di emozioni e di gusto. Qualche caduta di tono arriva verso la settima traccia “Broken Chords”, che risulta troppo complessa e quindi meno immediata e fruibile delle precedenti, ma subito dopo la poetica “Path of Humbleness” riporta il disco sulla strada giusta e che si conclude con altri due buoni brani.

Angling Feelings è un disco ricco e magniloquente, che conferma la vena creativa di questo gruppo e che non fa rimpiangere minimamente il passato, ma che piuttosto lancia un ponte verso il futuro in cui il prog svedese sembra giocherà ancora una parte determinante per l’evoluzione dell’art rock. GB


Altre recensioni: Notes From the Past; Keyholder; Mindrevolutions
; The Decca Years; In the Wake of Evolution; Vittjar; Sattyg

Interviste: 2002; 2003; 2005

Artisti correlati: Flower Kings; Ritual


Indietro alla sezione K