Rock Impressions
 

INTERVISTA AGLI IRFAN (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

Ci vuoi raccontare come è nato il vostro gruppo?
All’inizio l’idea era che gli Irfan fossero un side project di Ivaylo Petrov, che a quel tempo si esibiva da solo, a cui avrebbero partecipato Kiril Bakardjiev, che faceva parte degli Zaratustra, e Kalin Yordanov, che militava negli Isihia. La nostra intenzione era di dar vita ad un progetto musicale e audiovisivo sperimentale, ma dopo aver incontrato Denitza Seraphimova, che all’epoca faceva parte del gruppo Om, e aver iniziato con lei a registrare il brano “Monsalvato”, era il mese di Febbraio del 2002, di fatto avevamo dato vita agli Irfan. Molto presto ognuno lasciò il gruppo o il progetto precedente per iniziare a creare la nostra musica in questo gruppo veramente nuovo.

Ci puoi dire qualcosa sulle canzoni del prossimo album?
Il nosro secondo album sarà piuttosto diverso. Ci saranno da un lato molti riferimenti alla musica orientale e molti sapori diversi e dall’altro ci sarà molta attenzione alla musica medioevale, il tutto in modo nuovo e diverso rispetto al passato.

Come componete le vostre canzoni?
Ogni membro del gruppo è ugualmente coinvolto nella composizione dei nostri pezzi.

Che tipo di musica state cercando?
Noi collezioniamo e ascoltiamo molta world music, musica antica, jazz, industrial, new e dark wave, ambient e musica elettronica e anche un po’ di hard core.

Nel vostro album ci sono molti riferimenti alla musica folk e tradizionale, mi puoi dire qualcosa di più sul vostro interesse per questi generi musicali?
Noi siamo piuttosto collegati alle tradizioni folcloristiche della Bulgaria, ma allo stesso tempo siamo molto interessati anche a quelle di tutta l’area dei Balcani, dell’Asia Minore, del Caucaso, del Near East, dell’Asia Centrale, del Nord Africa, del Nord Europa e del Centro e Nord America. Noi crediamo che tutte queste culture tradizionali, che purtroppo stanno scomparendo, siano gli ultimi elementi sopravvissuti dello spirito, dell’antica sensibilità e dello stile di vita dei vecchi e arcaici modelli di pensiero, di etica e di comportamento. Per questo motivo siamo così coinvolti nell’esplorazione di queste tradizioni.

Ascoltando la vostra musica ho trovato anche molta spiritualità e credo che questo aspetto sia fondamentale per poter capire il vostro progetto musicale, sei d’accordo?
Noi crediamo fermamente che comporre ed eseguire della musica sia un atto profondamente spirituale. Nella concezione medioevale dell’arte, secondo la tradizione Cristiana Orientale, ogni gesto dell’artista era ritenuto un’azione spirituale attraverso il quale l’artista o compositore era un veicolo e un mezzo per comunicare un messaggio soprannaturale. Proprio per questo motivo molti autori di quel periodo sono restati anonimi.

Per voi, nella vostra vita, quanto è importante l’aspetto spirituale?
Per noi la vita senza l’aspetto spirituale non ha molto senso di essere. E’ come se fosse una forma vuota senza contenuto.

Avete una filosofia, qual è la vostra visione del mondo?
Il mondo è un posto in cui è molto interessante vivere.

Che tipo di responso avete alla vostra musica?
La nostra speranza è che il messaggio senza confini della nostra musica possa raggiungere i cuori delle persone che si accingono ad ascoltarci.

Come siete entrati in contatto con la Prikosnovenie?
Ci piace lo stile e la linea artistica di questa etichetta, per questo motivo abbiamo deciso di inviare loro un demo del nostro primo brano. A loro è piaciuto e così ci hanno invitato a partecipare alla compilation Fairy World Vol.1, dopo di che abbiamo firmato il contratto.

Quali sono gli artisti che vi hanno maggiormente influenzato?
Ci sono molti artisti dall’antichità ai giorni nostri che ci hanno ispirato, ma forse tu intendi in particolare quali compositori di musica e quali interpreti. Ecco i primi che mi vengono in mente (alcuni del passato e altri contemporanei): Ioan Kukuzel, Hildegard von Bingen, Kassia, Jaufre Rudel de Blaye, Walther von der Vogelweide, Alfonso X El Sabio, Luis del Mila, Alonso Mudarra, John Dawland etc.; Luis Delgado, Soeur Marie Keyrouz, Jordi Savall, Jan Garbarek, Mari Boine, Brendan Perry and Lisa Gerrard, Susan Deyhim, Anouar Brahem, Hector Zazou, Vas, Denez Prigent, Madredeus, Massive Attac, Depeche Mode, Ministry, Faith No More, Coil, Swans, Billy Laswell etc.

Com’è la scena musicale attuale nel vostro paese?
La musica Bulgara è il chiaro riflesso della società post comunista Balcanica in un periodo difficile di passaggio e transizione.

Cosa ci dobbiamo aspettare dal vostro futuro?
Un secondo album con l’etichetta Prikosnovenie e speriamo di poter fare un piccolo tour in Europa.
Ciao e grazie.

GB

Recensioni: Irfan; Seraphim
; The Eternal Return



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