Rock Impressions

Hartman HARTMANN - Out in the Cold
Frontiers

Dalla Germania ecco una bella sorpresa! Questo disco di Oliver Hartmann è un contenitore variegato di musica con la M maiuscola. AOR di classe e molto curato con influenze Whitesnake e Giant.

Oliver nasce nel 1970 e gia a dieci anni prende lezioni di chitarra ed oggi il risultato si sente. Nel disco è validamente coadiuvato da Armin Donderer (Paradox) al basso e da Bodo Schopf alla batteria.

La radiofonica “Alive Again” è un ottimo inizio e non sfigurerebbe nemmeno nel repertorio di Huges o di Joe Lynn Turner. Ma Hartmann è anche sensualità, “Out In The Cold” palesa il tutto, mettendo in luce anche la sua straordinaria personalità, sennonché l’ottima voce. Il pezzo sembra essere composto da frammenti di Led Zeppelin incastrati con melodie Queensryche. Certi ritornelli si stampano indelebilmente nella nostra mente come nel caso di “Brazen” o della incantevole e violenta “The Same Again” con richiami ai Dream Theater di “Awake”.
Come in tutti i buoni dischi AOR ci sono anche due ballate veramente gradevoli e disarmanti, “I Will Carry On” e “Can You Tell Me Where Love Has Gone”.
Gli arrangiamenti sono ben curati come ad esempio in “The Journey”, ma allo stesso tempo non mancano episodi meno interessanti (per fortuna limitatissimi) come “What If I”. Nemmeno il Rock viene trascurato dal nostro artista tedesco, tantomeno quello più caro agli U2, come nella conclusiva “Into The Light”.
Per finire, “Out In The Cold” è sicuramente un buon investimento e credo che Hartmann in futuro ci regali altre succulente sorprese, lo sento. MS

Altre recensioni: Home; Balance


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