Rock Impressions

Cheap Trick - Rockford
CHEAP TRICK - Rockford
SPV
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Melodic Hard Rock
Support: CD - 2006

Certo che la musica riserva sempre delle sorprese, non mi sarei mai immaginato di ritrovare i Cheap Trick in piena forma nel 2006! Io ho seguito la prima parte della loro discografia per poi perderli per strada, ma sono molto contento di averli ritrovati. Per i più giovani voglio ricordare che il primo embrione del gruppo si è formato addirittura negli anni sessanta col nome tenebroso di Grim Reaper. Il primo album esce verso il ’69 col nome Fuse sotto l’egida della storica Epic, facevano parte del combo il chitarrista Rick Nielsen e il bassista Tom Petersson. Il gruppo cambia nome e suona in Europa fino a quando a metà degli anni ’70 entrano in formazione il nuovo cantante Robin Zander e il batterista Bun E. Carlos, sono nati i Cheap Trick che daranno alle stampe il loro fortunato debutto omonimo nel ’77. Lunghi tour con Queen, Kiss, Kinks e Santana, con più di duecento date all’anno e un successo che arriva consistente, i dischi che diventano d’oro su entrambe le coste del pacifico e il gruppo arriva fino ai giorni nostri con una carriera molto dignitosa. Da avere All Shock Up e il live At Budokan.

La formula del gruppo è semplice e diretta: un pop metal dal grande impatto radiofonico, ma anche molto originale. Una formula personalissima che accosta grande ironia e melodie superbe, che anche quando sono molto ruffiane non sono mai banali o scontate. L’aspetto, o se preferite il look, è sempre stato piuttosto istrionico e ancora oggi dimostrano dalle foto di copertina di non aver perso la verve di un tempo. Poi come iniziano a scorrere le note dei nuovi pezzi svaniscono tutti i dubbi, i Cheap Trick sono ancora capaci di emozionare il loro pubblico come sapevano fare un tempo. Tuffatevi pure nell’anthemica “Welcome to the World” col suo refrain molto catchy, per poi viaggiare con le melodie pop metal della solare “Perfect Stranger”, il primo singolo estratto dall’album. Bella musica da ascoltare, con una buona dose di energia e tanta voglia di vivere, in fondo è il solito rock ‘n’ roll che ritorna e si rinnova, ma piace sempre.

Inutile fare un track by track, il disco è da ascoltare tutto d’un fiato, non ci sono cedimenti e la voce di Zander graffia come un tempo, così come la chitarra dello svitato Nielsen che non hai mai deposto il suo immancabile cappellino. Buono anche il lavoro della sezione ritmica che ormai più rodata di così non si può. Mi ripeto, dodici ottime canzoni e poco altro da aggiungere. GB

Altre recensioni: Silver; Special One


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