| Ritorna lo spensierato e divertente Rockabilly del trio padovano Tunatones 
            a distanza di un anno dal precedente “I Tunas!”. L’esordio 
            ha portato interesse in sede live attorno alla carismatica figura 
            della band, date e divertimento hanno acceso le luci attorno a questo 
            interessante progetto.
 
 “Vulcano” riporta oggi una band più unita e forgiata 
            dall’esperienza avuta anche in sede estera, questo lo si denota 
            specialmente nelle nuove composizioni, più vigorose e se vogliamo 
            anche maggiormente curate. Come lo era per l’esordio, anche 
            in questo caso l’arrangiamento è uno dei punti di forza 
            dei Tunatones. L’album è registrato live in studio, altra 
            dimostrazione di voler trasmettere a chi ascolta tutta l’energia 
            che sono capaci di sprigionare ed il genere coinvolgente di certo 
            non si lascia pregare. Di conseguenza ecco a noi dieci tracce di musica 
            sia da ascoltare che da cantare, cominciando da “El Tiburòn”, 
            pezzo simpatico che apre in stile The Shadows, quelli di “Apache”. 
            Chitarra in evidenza, ma anche sax, esaltato dall’incisione 
            analogica degli studi Prosdocimi Recording.
 
 Trascinante “Rockin’ The Highway”, Mike 3rd, Alessandro 
            Arcuri e Alberto Stocco ricordano si i Stray Cats, ma hanno personalità 
            da dimostrare. Si torna indietro nel tempo con “Me And My Motorbike, 
            canzone che non sfigurerebbe di certo nella discografia del re del 
            Rock, Elvis Presley. La voglia di cantare cresce assieme a “Like 
            A Goddess”, vero e proprio potenziale hit del contesto “Vulcano”. 
            Mettono il turbo con “Honkin’ Horns”, il ritmo contagioso 
            diventa sfrenato e riesce difficile restare fermi all’ascolto. 
            A questo punto serve una ballata e così è, i Tunatones 
            sanno quando spezzare e quindi ci propinano la delicata “B.F.D.”. 
            Ancora un brano lento, “Night Has Never Been”, caldo ed 
            avvolgente dimostra radici profonde nel Blues, quelle che hanno ispirato 
            anche i Doors più intimistici.
 Ma la vera sorpresa arriva alla fine, un tributo all’Heavy Metal 
            e ad alcuni dei suoi classici, presi di mira “Hells Bells” 
            (AC/DC), “Run To The Hills” (Iron Maiden) ed “Enter 
            Sandman” (Metallica) in “Heavy Medley”. Riuscitissimo 
            e spassoso come pochi, mostra classici che si possono davvero sposare 
            anche con il Rockabilly. Geniale.
 
 I Tunatones si sono affidati anche in questo caso al mastering di 
            Ronan Chris Murphy (produttore anche di King Crimson, Tony Levin e 
            Steve Morse), a dimostrazione che squadra che vince non si tocca. 
            Si, la squadra vince nuovamente, convincono e addirittura crescono 
            in qualità, davvero una garanzia soprattutto dal vivo. Quando 
            avete voglia di spassarvela avanti allo stereo o in macchina, mettete 
            su “Vulcano” e non sbagliate di sicuro. MS
 
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