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            cinque anni di silenzio ritroviamo i Tiles con una formazione molto 
            rimaneggiata, della line up originale sono rimasti il chitarrista 
            Chris Herin e il cantante Paul Rarick, mentre al basso e alla batteria 
            sono arrivati rispettivamente Jeff Whittle e Pat De Leon. Un'altra 
            conferma è quella del geniale produttore Terry Brown (Rush 
            e Fates Warning), anche il sound non si discosta molto dal precedente 
            Presents Of Mind, anzi dopo tanti anni non si sente una progressione, 
            comunque si resta su livelli piuttosto alti.
 Il prog metal dei Tiles è sempre stato carico di vitalità, 
            con melodie molto belle, in buona parte ereditate dalla tradizione 
            melodica canadese. Il brano omonimo apre il cd e propone subito un 
            riffing nervoso, di una certa complessità vicina a Fates Warning, 
            efficace ma non molto originale. "Remember to Forget" è 
            un po' più personale nella costruzione armonica e convince 
            un po' di più. "All She Knows" rappresenta i Tiles 
            più melodici. "Capture the Flag" è un bel 
            pezzo, duro e cattivo quanto basta e con molti cambi d'atmosfera. 
            "Tear-Water Tea" è una ballad con delle belle linee 
            melodiche esaltate dalla bella voce pulita di Rarick. "Unicornicopia" 
            è un lungo strumentale per pianoforte dal gusto neoclassico. 
            La vitalità del gruppo irrompe con l'entusiasmo di "Paintings", 
            dove tornano i riff diretti di facile presa. Chiudono due brani finalmente 
            personali "Slippers in the Snow" e "Spindrift", 
            composizioni insolite, meditativa e atmosferica la prima e nervosa 
            ed intricata la seconda, ma entrambe molto complesse, brani che richiedono 
            molti ascolti per essere interiorizzati.
 
 Francamente ho l'impressione che i Tiles abbiano voluto sfruttare 
            il momento felice per il prog metal, non hanno molto da aggiungere 
            a questo genere, ma sono bravi e meritano di tornare sul mercato. 
            GB
 
 Altre recensioni: Tiles + Presents of Mind; 
            Fly Paper
 
 Intervista
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