Rock Impressions

Il Tempio delle Clessidre - Alienatura IL TEMPIO DELLE CLESSIDRE - Alienatura
Black Widow Records
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Prog
Support: CD - 2013


Torna Il Tempio Delle Clessidre col seguito dell’omonimo album, uscito circa tre anni fa e che ci aveva fatto un’ottima impressione. C’è da registrare il cambio di vocalist, al posto del veterano Stefano Galifi, oggi troviamo il giovane Francesco Ciapica, mentre il resto della band è rimasto stabile e ruota in particolare attorno alle figure della tastierista e cantante Elisa Montaldo e del bassista Fabio Gremo, che sono gli autori delle musiche e dei testi. Completano la formazione Giulio Canepa alle chitarre e Paolo Tixi alla batteria.

Il concept del disco si basa sulla natura intesa come entità e spirito, una forza che governa il mondo e che spesso l’uomo ha usato male, ecco allora l’immagine di copertina, dipinta da Alessandro Sala, che ritrae un grande albero, che con le radici stritola le case, riprendendosi il controllo.

Il vento accompagna l’apertura del cd, poi entrano delle chitarre classiche vellutate e dei suoni di tamburelli, la natura si risveglia, “Kaze” è un brano surreale, che mescola strumenti etnici, dal Giappone al mediterraneo per diventare una overture immaginifica, un bel modo di avviare l’album. “Senza Colori” è molto dark, un riff rallentato e atmosfere plumbee rendono bene la sensazione di uno spazio incolore, fatto di toni di grigio. Il cantante Ciapica ha una bella voce, il testo però soffre del male che ha attraversato un po’ tutta la scena prog tricolore con cantato in italiano, che non è mai stato molto scorrevole e questo non esalta le sue doti, ma il brano nel complesso è molto bello. Si prosegue con “Il Passo”, puro prog tra racconto e belle costruzioni musicali, nel segno della migliore tradizione, ottimo il finale epico e sontuoso. Toccante il lirismo di “Fino alla Vetta”, tutto funziona bene, musica e voce, poi il brano si irrobustisce e sono scintille. Ancora più spettrale è”Onirica Possesione”, brano complesso e teatrale, che mostra un gruppo che si è impegnato tanto e con buoni frutti. Molto particolare la breve “Notturna”, dove spicca Elisa, brano onirico e fatato. Chiude la suite “Il Cacciatore”, che racchiude davvero tante idee e certifica la bravura di questi musicisti visionari, capaci di andare con forza contro corrente.

Disco molto bello, suonato in modo egregio, con composizioni accattivanti, ma se posso fare una critica… perché il titolo Alienatura? È l’unica cosa che non mi è piaciuta, sembra una parola stonata, un disco così riuscito avrebbe meritato un titolo migliore. Prendete queste mie parole finali con simpatia, ho solo voluto smorzare i toni e far sorridere un po’. GB

Altre recensioni: Il Tempio Delle Clessidre; Live in Seoul

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