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            avete mai comprato un disco di musica Prog? No!?! Male! Ma potete 
            rimediare incominciando ora con questo capolavoro e non ve ne pentirete. 
            Il nuovo disco di questa straordinaria formazione Venezuelana è 
            un vero masterpiece, contiene in otto brani tutte le caratteristiche 
            migliori di un classico del prog nella migliore tradizione settantiana.
 Il sound è molto ricco e personale, non si limita a rileggere 
            i classici come Genesis e Yes, ma li arricchisce anche di uno spirito 
            sudamericano che serpeggia in tutte le composizioni e che le rende 
            molto piacevoli ed accattivanti. I Tempano nascono nella seconda metà 
            dei settanta e pubblicano il loro primo disco, Atabal Yemal, nel 79, 
            che è stato ristampato nel 98 con tre bonus tracks dalla infaticabile 
            Musea. Negli ottanta hanno pubblicato vari dischi molto commerciali 
            e trascurabili, ma oggi sono tornati per lasciare un segno indelebile 
            nel cuore di ogni serio prog-fan e non solo.
 
 Nonostante solo due brani siano cantati il disco fila via che è 
            un piacere con il suo concept sull’infanzia perduta. Certamente 
            questo dell’infanzia è un tema molto caro al prog in 
            generale che con le sue melodie nostalgiche e poetiche ci vuole dolcemente 
            riportare in mondo molto naïf e fanciullesco dove è bello 
            scoprire che, nonostante i mali della vita ci abbiano già segnato 
            profondamene, possiamo ancora sorprenderci e stupirci come se vedessimo 
            per la prima volta le meraviglie che ci circondano.
 
 Per una volta abbandonate i gruppi e i supergruppi USA e cercate questa 
            gemma dove il virtuosismo non è mai fine a se stesso, ma è 
            al servizio di una musica senza confini. GB
 
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