Rock Impressions

TAAL - Skymind
Musea

Ero piuttosto curioso di ascoltare questo lavoro, il secondo del gruppo francese, perché avevo sentito dire che i Taal sono una delle migliori formazioni attuali di prog e io non li avevo ancora potuti conoscere. Devo dire che quanto avevo letto del gruppo è più che vero, infatti, Skymind è un autentico capolavoro!

L'album apre con la traccia omonima, che dopo un intro "radiofonico" attacca con la sezione di archi e crea un'atmosfera inquietante, poi entra una chitarra acida e tagliente, sulle orme dei King Crimson e dei Van Deer Graaf più ispirati, mentre le ritmiche complesse amplificano il senso drammatico, quasi gotico, del brano, un brano che solo delle menti geniali potevano partorire. Dopo uno stacco il brano diventa ancora più intenso ed emozionante e inizia un crescendo vorticoso, una spirale di lucida follia altamente espressiva per un finale tutto in progressione. "Yellow Garden" è più solare, ma resta una velata malinconia di fondo altamente struggente, la struttura del brano è molto teatrale e ricorda le marcette circensi, ma la chitarra distorta rende terribilmente serio il brano, che ha ben poco di giocoso. A metà il brano deflagra come un ordigno e inizia una sezione devastante con gli archi che si alternano alle sfuriate della chitarra e della sezione ritmica. Delle campane sinistre fanno da stacco per la parte finale dove troviamo delle vorticose suggestioni gitane. "Blind Child" è solenne e sinfonica, con le tastiere, gli archi e la chitarra che insieme sembrano un'intera orchestra. Poi una chitarra suonata come mandolino e la voce calda di Helène Sonnet (che canta solo questo brano) apre una sezione che ricorda il periodo romantico di Marlene Dietrich. "The Purple Queen's Lips" è un brano mozzafiato, difficile e complesso, che racchiude così tante idee divise da continui stacchi e cambi di tempo e che a svilupparle tutte se ne poteva ricavare un album intero, un capolavoro. "The Egg Shaped Moon" è una canzone visionaria e acida che cambia ancora le carte in tavola e mostra un lato sconcertante del gruppo e il discorso continua con l'onirica "Stratus", che chiude un album eccezionale in tutti i sensi.

Cari signori questo è un vero TOP album, non fatevelo scappare!!! GB

Altre recensioni: Mister Green

Intervista



Indietro alla sezione T

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live |