Rock Impressions

Saxon - The Inner Sanctum SAXON - The Inner Sanctum
Steamhammer / SPV
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Heavy Metal
Support: CD - 2007

Rieccolo Biff Byford coi suoi Saxon con un nuovo album, questa band icona della NWOBHM è ancora qui nel nuovo millenio e cerca di proporre oggi come allora la sua formula di metal semplice e diretto. In verità il gruppo negli anni non ha sempre saputo mantenere alta la bandiera del genere, ma tutto sommato ha attraversato quasi trent’anni senza perdere i propri fans.

Il nuovo album vuole dimostrare che il gruppo è ancora in palla e che è ancora in grado di proporre un roccioso heavy metal, convenzionale sì, ma anche vitale, con vari ritocchi moderni. Ecco allora la cattiva “State of Grace”, un buon esempio di vecchio hm con una produzione moderna, la partenza non è male. “Need For Speed” invece è veramente molto classica, meno veloce di quanto promette il titolo e non da emozioni nuove, ma produce “solo” un sano headbanging. Più accelerata è “Let Me Feel Your Power”, che ho trovato un po’ ruffiana, non sarebbe male, ma il refrain non mi piace proprio. “Red Star Falling” è una ballad elettrica che non mancherà di piacere ai fans più datati, scontata di certo, ma che funziona sempre. “I’ve Got to Rock” è il classico inno che dal vivo fa macelli e va alla grande col suo riffing semplice e i quattro quarti secchi e precisi, sembrano quasi gli Aerosmith. “If I Was You” è il brano trascinante del disco, ed in effetti si sente subito la differenza con le traccie precedenti, che sembravano quasi più dei riempitivi, qui invece il gruppo si è impegnato a fare del proprio meglio e si sente, peccato che non sia così tutto l’album. “Going Nowhere Fast” è ancora classico hm riffing, i Saxon giocano ancora sul sicuro, i vecchi fan ringraziano, ma di nuovi credo non ne arriveranno con pezzi così. Meglio “Ashes to Ashes”, ancora un track ottima per un set dal vivo. “Atila the Hun” probabilmente è “troppo” moderna e mal si addice al repertorio classico di Biff e soci, ma anche nella sua novità non è poi così epocale, si tratta di un lungo brano ai limiti del prog metal, con una sezione piuttosto estrema, non è un brutto pezzo, ma non è da Saxon.

Il cd esce anche in versione limited digipack con dvd allegato. The Inner Sanctum è un album che vuole dimostrare che i Saxon hanno ancora qualcosa da dire in campo heavy metal e di certo tutta la loro esperienza si sente, ma mancano vere idee e il disco non decolla mai. Peccato perché al primo ascolto mi aveva impressionato bene, poi però riascoltandolo varie volte l’entusiasmo iniziale si è via via ridotto, peccato. GB

Altre recensioni: The Eagle Has Landed III; Into the Labyrinth; Sacrifice

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