Originariamente
questo album dell’ex ascia degli Scorpions era uscito solo per
il mercato giapponese e mi ricordo che all’epoca faticai non
poco per procurarmene una copia, venne ristampato la prima volta in
Europa verso la fine del ’96.
Sono passati dieci anni dal precedente e meraviglioso Beyond the Astral
Skies eRoth nel frattempo ha approfondito il suo amore per la musica
classica, che emerge meravigliosamente in questo nuovo lavoro che
contiene ben due adattamenti di Puccini, inoltre è anche uno
dei pochi casi in cui Roth non canta, troviamo infatti al microfono
Tommy Heart che in “Bridge to Heaven” (una delle più
celebri arie pucciniane) fornisce una prestazione toccante e Michael
Flexig, pure molto ispirato e preparato.
La durata del cd non è particolarmente elevata, poco più
di trenta minuti, ma il valore della musica contenuta è decisamente
elevato con Uli funambolico e ispirato. Come non lasciarsi coinvolgere
dall’anthemica “Winds of War” con ancora Tommy in
grande forma e un assolo che da solo vale l’acquisto del cd?
Ma ogni titolo meriterebbe un’attenta analisi. Voglio però
ricordare che recentemente Roth ha dato alle stampe il meravigioso
Metamorphosis, che è molto più completo di questo, ma
anche con Sky of Avalon siamo di fronte ad un lavoro unico nel suo
genere dove il chitarrista affronta con coraggio temi spirituali profondi
coniugati a musiche sublimi.
Non a caso quindi il video bonus di “Cry of the Night”
è proprio preso da Metamorphosis e ci permette di vedere da
vicino Uli che suona con il suo stile inconfondibile attorniato da
delle belle orchestranti.
Il sottotitolo dell’album è “Prologue to the Symphonic
Legends”, quale preannuncio di futuri sviluppi, ma il nostro
non ha più dato seguito a questo gioiello, anche se sono convinto
che non abbia abbandonato del tutto il progetto. Ora sappiamo che
Roth non è molto prolifico, ma ogni sua uscita è soppesata
e preparata con grande perizia e cura e questo cd è un must
per ogni amante della buona musica. Ottimo ponte fra la classica e
il rock. GB
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