Paolo
Rigotto è un nome che ultimamente gira spesso nel circuito
Rock italiano. Lo abbiamo incontrato recentemente nel nuovo disco
dei Progsters Syndone e pure nella Band Elastica Pellizza. “Corpi
Celesti” è il primo disco da solista, in cui è
impegnato oltre che alla batteria, suo strumento principale, anche
alle tastiere ed alle programmazioni elettroniche. Un progetto che
prende spunto più che da basi Prog o Rock, dall’elettronica
e soprattutto dal demenziale d’autore in stile Elio E Le Storie
Tese o Skiantos. L’autore riesce a portare in arte visiva il
proprio suono grazie alle sculture che si aggirano nell’artwork,
realizzate da Tiziana Adorni. In realtà non è semplice
essere sarcastici ed intuitivi allo stesso momento quando si vanno
a trattare argomentazioni quali la droga, la tecnologia, il consumismo
oppure il potere, l’uomo ed il suo arrivismo, bisogna saperlo
fare con acume ed intelligenza.
Il Rock demenziale riesce a far sorridere a denti stretti, perché
come non mai la realtà riesce a superare la fantasia. Il potere
della musica è anche questo. Quindi Rigotto inizia il discorso
con “Cronofilia (Canzone Per Berta)”, idee concepite di
getto e suggellate nel suono freddo e ripetitivo dell’elettronica.
Il tempo è il soggetto del testo, spietato e veloce come la
durata stessa del brano, il quale sfocia nella successiva “Integrazione”.
Rispetto per chi costruisce il proprio futuro, ode a chi si adopera
nella vita, questo è il sunto del discorso racchiuso in una
simpatica ritmica ossessiva ed orecchiabile. “Male Che Vada”
è più canzone nell’insieme, con tanto di ritornello
e refrain, ancora una volta ritmata e giocosa. Brano molto radiofonico
e tormentoso. Doveva accadere prima o poi, “Madama Dorè”
tratta l’argomento prostituzione facile, denota amaramente che
lo studio passa in secondo piano se ci si prostituisce con le persone
giuste (ogni riferimento a casi politici non è casuale). Certamente
questo atteggiamento è squallido, tuttavia la società
di oggi ci propone anche di queste amenità. Ironia e sarcasmo
naturalmente, un argomento forte ed attuale trattato sopra ad un Reagge
che sa di presa in giro. “Il Capo invece… È il
capo…. Inutile tergiversare sulla cosa, ognuno ha il proprio
e la nostra opinione non c’è più! Qui si odono
richiami a Freak Antoni. Per avere una parvenza di Rock bisogna giungere
a “Canzoni D’Amori”.
Attenzione all’ascolto di “Scheda Madre”, geniale
l’apertura del brano ed il proseguo, ma a pensarci bene non
voglio rovinarvi la sorpresa, non mi sembra giusto, per cui taccio….ma
che forza!!!!! Qui l’artista mi convince a pieno. La ballata
non manca e si chiama “Due Di Notte”, delicata sonoramente
e diretta nei testi. Essa mi fa venire alla mente qualche passaggio
del cantautore Mario Castelnuovo, davvero bella nella sua coincisività.
Si va di Ska con “Musica Con La Cappa” per poi chiudere
con “La Fine Del Mondo”, folcloristica e popolare, anche
se sempre Pop elettronica, degna chiusura di un disco sarcastico e
godibilissimo.
“Corpi Celesti” è da ascoltare magari con degli
amici per divertirsi assieme ed il pregio sta nel fatto che qui…
c’è soprattutto da pensare. MS
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