Rock Impressions

Qohelet - Cantico dei Cantici QOHELET - Cantico dei Cantici
Zeit / Lizard
Genere: Sperimentale / Spoken Words


Qohelet è il progetto condiviso da Gianni Venturi e Alessandro Seravalle che ha esordito con l’album omonimo uscito nel 2020. Ai due artisti si sono uniti per questo nuovo album Gian Pietro, fratello di Alessandro (entrambe negli Officina F.lli Seravalle) e il saxofonista Emiliano Vernizzi.

Il Cantico Dei Cantici è un piccolo libro dell’Antico Testamento, che ha faticato ad entrare nel novero dei libri contenuti nella Bibbia. A lungo ritenuto un testo “laico”, quasi lussurioso, per alcuni passaggi non troppo velati sull’amore tra due amanti, di fatto è un inno alla vita che il rabbino Akivà (vissuto tra il primo e il secondo secolo dopo Cristo) ha definito il Sancta Sanctorum nel Talmud e per questo è stato posto nel “cuore” della Bibbia.

Personalmente sono legato a questo testo e lo stile utilizzato dai Qohelet per celebrarlo è un po’ lontano dalla mia personale sensibilità. Per capire l’album bisogna tenere presente il testo di Guido Ceronetti, poeta e filosofo tra i più controversi del secolo scorso, un conservatore anticonformista (che già suona come una contraddizione in termini) tra i più difficili da ingabbiare in strutture preconcette. Spirito totalmente libero, ha scritto un testo piuttosto ostico sul Cantico. Il suo spirito nichilista emerge nel progetto sonoro dei Qohelet, che hanno realizzato questo disco con un linguaggio funebre, dove Eros e Thanatos si fondono.

Forte come la morte è l’amore! I versi del Cantico echeggiano nel disco ma, come insegna Freud e secoli di studi filosofici, venano tutta l’esperienza umana. Se cercate in questo lavoro le immagini dell’amore poetico presenti nel Cantico potreste restare delusi. Troverete piuttosto parole come pietre spigolose, suoni che diventano riflessioni amare sull’esistenza. Se questo “gioco” teatrale funzionava molto bene col testo del Qohelet (appunto) col testo del Cantico a qualcuno potrebbe suonare come una forzatura che solo una visione priva di speranza, apocalittica e freddamente nichilista può giustificare. GB

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