Rock Impressions

Pure Reason Revolution - Amor Vincit Omnia PURE REASON REVOLUTION
Amor Vincit Omnia
Superball Music
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog Elctro Pop
Support: CD
- 2009

Nel mondo del prog ogni tanto spunta qualcosa di nuovo, come nel caso di questi PRR, che propongono un melange musicale piuttosto personale, anche se qualche nome di riferimento non manca, su tutti quello dei Porcupine Tree e ovviamente dei Pink Floyd, ma nel loro sound c’è anche molto post rock, del pop sofisticato e della musica elettronica, un coacervo moderno che proietta i Pure Reason Revolution direttamente nel futuro.
Amor Vincit Omnia è il secondo disco in studio di questa band inglese nata all’inizio del nuovo millenio e che si è già esibita al famoso Nearfest, esibizione immortalata nel live dello scorso anno. Il gruppo si dimostra senz’altro molto ambizioso e questo mix risulta piuttosto altisonante, gli intenti sono in effetti intriganti, c’è bisogno di idee nuove nel mondo del prog, di nuove contaminazioni, di nuove vie di fuga e i Pure Reason Revolution ci provano in tutti i modi.

Il giro di tastiere dal sapore vagamente ottantiano di apertura del brano “Les Malheurs” confonde un po’ le idee, il gruppo dimostra subito una certa personalità vagamente androgina e conturbante. Suberato l’imbarazzo iniziale si comincia ad avvertire lo spessore non comune della band, il brano comunque risulta nel complesso un po’ troppo leggero. “Victorious Cupid” inizia a presentare un livello compositivo più profondo e ricercato, percorso che continua con l’intensa suite senza titolo e composta di tre parti che parte con “Keep Me Sane/Insane”, continua con l’energica “Apogee” e si conclude con la drammatica e spietata “Requiem For the Lovers”. Da questo punto però il disco entra come in una fase di stallo e non presenta più particolari picchi espressivi. “Bloodless” risulta molto leggera, troppo, con un ritornello che viene ripetuto fino alla nausea. Le cose non migliorano con la freddamente elettronica “Disconnect”, molto prevedibile, quasi un esercizio di stile. Stesso discorso vale per “The Gloaming” che non lascia traccia. Chiude l’eterea “Avo” che recupera qualcosa con la sua aura sognante, ma anche in questo caso l’ecletismo della band guasta buona parte del pezzo spingendo troppo sul lato elettronico e troppo poco sulla composizione del pezzo.

I PRR sono una band dalle grandissime potenzialità, ma sembrano un po’ prigionieri delle proprie intuizioni invece di essere loro a dominare il gioco. Amor Vincit Omnia è un disco dal titolo molto suggestivo e che offre spunti musicali molto interessanti, ma che al tempo stesso sembra un’opera incompiuta. Speriamo che in futuro la band sappia trovare la via per fare grandi cose, le capacità ci sono. GB

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