Rock Impressions

Polska Radio One - Cosmos Inside POLSKA RADIO ONE - Cosmos Inside
Trail Records
Distribuzione italiana: -
Genere: Psichedelic
Support: CD - 2014


A discapito del nome si tratta di una band russa al debutto discografico, anche se hanno già pubblicato dal 2012 ad oggi cinque titoli fra singoli ed Ep, questo è il loro primo vero album. Il genere proposto è la psichedelia con tocchi di shoegaze e qualche traccia di prog. Come cenni biografici non c’è ancora molto da dire, quindi ci addentriamo subito nei meandri del disco.

“The Final Mantra” parte con dei suoni orientali e una ritmica tribale, il tappeto perfetto per un trip che più psichedelico non si può, fa impressione vedere come questi ragazzi sappiano centrare subito l’obiettivo senza indugi, non ci si può sbagliare, i suoni della chitarra sono liquidi e stranianti, le voci sembrano arrivare da un’altra dimensione, cornice e contenuto sono praticamente perfetti. “The Fractalized Sky” ha un incedere quasi beat, mentre il cantato è ancora molto spiritato, tra echi garage, brit pop e sonorità shoegaze ecco un altro brano perfetto, viene da chiedersi se questi musicisti siano davvero del nuovo millennio. Il fascino dell’India torna anche in “Time - Eternity”, un altro mantra rock, del resto l’amore per quella nazione e quello per la musica lisergica sono sempre andati di pari passo, questo brano mi fa pensare agli Hawkwind in chiave indiana. Molto sinuosa “Morosim”, un vero serpente sonoro, ipnotico e letale, con incursioni anche nello space rock, del resto un genere che è sempre stato molto prossimo alla psichedelia, il brano però è un po’ prolisso e alla lunga appesantisce l’ascolto, del resto credo che già se non si è un po’ addentro a questo genere molti potrebbero essersi scoraggiati, per gli altri il fascino cresce invece a dismisura. “To the Delta of Acquarius” è finalmente meno mantrica e più variegata, con un incedere rock sostenuto, una dimensione sicuramente più accessibile. Siamo a metà del disco e le cose sono molto chiare, nella restante metà il gruppo prosegue il suo viaggio onirico con determinazione e convinzione, restando sempre su livelli molto buoni.

Certo un disco psichedelico come questo, partorito poi in Russia, potrebbe far sorridere molti, ma io credo che sia invece un bel segno, è bello vedere che ci sono giovani musicisti che ancora sentono il bisogno di confrontarsi con sonorità non commerciali, che non cercano facili consensi, ma che prendono la musica come una cosa seria, poi ovviamente deve piacere il genere. Di sicuro questi quattro ragazzi sanno molto bene cos’è la psichedelia. GB


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