Rock Impressions
 

INTERVISTA AI PALLAS (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

Mi sembra di poter dire che la vostra reunion sia stata un successo, avete già inciso due album in studio e un doppio dal vivo con dvd, siete soddisfatti?
Se vuoi sapere se abbiamo raggiunto tutti i nostri obbiettivi la risposta è sia si che no. Si, perché siamo convinti di essere riusciti a ricreare e a ricostruire lo spirito originale del gruppo, quello che sono veramente i Pallas. Stiamo realizzando della musica di cui siamo molto orgogliosi e facciamo il possibile per realizzare del materiale che crediamo essere il migliore che abbiamo mai fatto, non stiamo vivendo solo sulle glorie del passato. No, perché sentiamo che dentro di noi c'è ancora moltissima buona musica e la passione che anima il gruppo è in continuo crescendo, c'è ancora così tanto da fare!!

Mi è piaciuta molto la vostra esibizione sul dvd, c'erano molta energia e feeling accompagnati da un'esecuzione tecnicamente molto buona, sembra proprio un momento magico per il vostro gruppo…
Di sicuro ci siamo divertiti molto nel realizzare il dvd, il nostro scopo era di catturare al meglio l’essenza del gruppo, non volevamo solo suonare in modo molto accurato, ma volevamo infondere la vera identità live della nostra band. Ci divertiamo sempre molto a suonare, ci piace parecchio rockare! La musica in se stessa può anche essere molto seria e penso che se uno ascolta solo i nostri albums in studio può pensare che siamo un gruppo di persone molto dark, senza il senso dell’umorismo. A noi piace quello che facciamo e ci piace ancor di più condividerlo con gli altri. Per quanto riguarda l’energia noi riceviamo l’energia che ci anima dall’audience, di solito più l’audience risponde con entusiasmo alla nostra musica e migliore riesce la nostra performance sul palco.

Un momento molto significativo del dvd è la presenza del vostro primo singer. Come avete vissuto quel momento? Collaborerete ancora insieme?
La performance di Euan sul palco contenuta su questo dvd è sicuramente la mia parte preferita del concerto. Sono sempre stato un fan del gruppo fin da quando era ancora Euan il cantante, egli ha sempre avuto un effetto shockante sul pubblico con un approccio davvero unico, che assomiglia più a quello di Alice Cooper che non a quello di Peter Gabriel, può essere un tipo veramente spaventoso. Quando abbiamo saputo che c’era la possibilità di realizzare un dvd ho detto agli altri ragazzi che sarebbe stata una grossa opportunità chiedere a Euan di partecipare al progetto. Egli ha accettato di salire sul palco per una data del nostro ultimo tour e abbiamo apprezzato tutti il suo contributo. Siamo davvero molto riconoscenti a Euan per aver acconsentito a partecipare al tour, anche perché personalmente credo sia stata una cosa piuttosto dura per lui da affrontare. Ma ci tengo a ribadire che ne è valsa la pena, l’opportunità perfetta per celebrare il suo contributo alla storia della nostra band e siamo sinceramente molto orgogliosi di come è andata. Abbiamo fatto una sola prova insieme e non sapevamo bene cosa avrebbe voluto fare sul palco, così quando è uscito abbigliato come “The Ripper” è stato un vero shock sia per noi che per l’audience.
Per quanto riguarda l’ipotesi di fare altre cose insieme non credo che ci sarà una collaborazione stabile o continuativa, infatti, come ho detto direttamente ad Euan, bisogna che io sia veramente ammalato o qualcosa di simile perché possa mettersi ad imparare il nuovo materiale (risate). In ogni caso è possibile che collaboreremo ancora. In definitiva al momento non ci sono piani definiti, ma non si può mai dire…

Perché Euan lasciò il gruppo?
Penso che non sarebbe carino se commentassi troppo un fatto che è avvenuto quando non ero presente, ma ho capito che ci sono state delle divergenze d’opinione su come la band avrebbe dovuto progredire, con il risultato che Euan abbandonò la band. All’epoca non fu una cosa molto amichevole.

Nella scaletta del dvd manca l’esecuzione di “Arrive Alive”, perché?
Per la semplice ragione che non è stata davvero un’esecuzione molto buona. Io ed Euan abbiamo diviso le parti vocali del brano “Arrive Alive” quella sera, ma in pratica non avevamo provato abbastanza quella parte ed è successo che ci siamo interrotti a vicenda, in altre parole non c’era una buona resa del brano. Ad essere onesti eravamo tutti piuttosto distrutti, stavamo suonando da tre ore e avevamo provato per due giorni interi, per cui avevamo finito le pile! Un vero peccato, perché non abbiamo nessuna registrazione decente dal vivo di "Arrive Alive".

La scaletta del concerto era incentrata sul primo e sull’ultimo album, pensate che siano i vostri lavori più rappresentativi?
Penso sia corretto affermare che con l’album Cross and the Crucible abbiamo percepito di aver fatto il nostro disco migliore di sempre. Questo disco è un concentrato definitivo e molto coeso della forza di tutti i nostri dischi precedenti. Tenendo presente tutto questo, devo dire che ognuno dei nostri dischi ci è molto caro, in definitiva “Cross” rappresenta al meglio lo stato del gruppo all’oggi. Per quanto riguarda i brani di Sentinel, avevamo deciso che dopo il tour di Beat the Drum era tempo che il materiale di “Atlantis” andasse a riposo ed in effetti nel tour di “Cross” non abbiamo suonato nessuno di quei pezzi, ma per la realizzazione del dvd abbiamo sentito di dover proporre materiale proveniente da tutta la nostra carriera e ovviamente “The Atlantis Suite” non poteva essere ignorata.

State già lavorando ad un nuovo album? Ci saranno dei cambiamenti, ci puoi anticipare qualche scoop?
Si, stiamo già lavorando ad un nuovo disco. In questo periodo stiamo per iniziare le registrazioni con lo scopo di finire il tutto per Pasqua 2004. Ci piacerebbe molto poter finire per quella data, ma la realizzazione del dvd ha un po’ rallentato il tutto. Il prossimo disco non sarà fondamentalmente diverso dal nostro tipico stile, di diverso si potranno ascoltare qua e là dei suoni più duri con la chitarra un po’ più presente. Ma sicuramente suonerà assolutamente Pallas... eccezione fatta per alcuni momenti Country Western e l’intervento del coro dell’Opera!!!!!

Come descriveresti il vostro stile musicale?
La musica dei Pallas può essere considerata come un vero outsider, a me piace descriverla come “heavy rock con tastiere”, oppure come “musica rock con un taglio progressivo”, il che è ben diverso dal definirci semplicemente come una “band di rock progressivo”. Penso questo perché molta gente associa il termine “progressive rock” al tipico sound che avevano i Genesis nei primi anni ’70!!! Io credo che la nostra proposta musicale sia qualcosa di più.

La caratteristica che mi piace di più della vostra musica è il senso epico e drammatico che imprimete alle vostre composizioni, da dove nasce questa vostra passione?
Potrei dire, in un discorso artistico generale, che si tratta delle nostre origini Celtiche, quindi dalle nostre radici storiche, dal senso tipico della tragedia e della bellezza insito nel nostro popolo, tutto questo può essere in parte vero, ma io penso che in fondo dipenda solo dal fatto che tutti noi crediamo fermamente in quello che facciamo. Siamo una band che funziona bene e la passione che dedichiamo al gruppo ovviamente si avverte a qualche livello.

La vostra musica è una via di fuga dalla realtà o un mezzo per rileggere quello che accade intorno a noi?
Può essere entrambe, dipende dallo stato d’animo di chi ascolta e da cosa si prova in un determinato momento. Personalmente sono convinto che noi possiamo rappresentare tutto il mondo che ci circonda in tutte le sue sofferenze e i suoi piaceri. Altri all’interno del gruppo hanno una visione più vicina alla ricerca di evasione dalla realtà.

Gli appassionati del prog anni ’70 tendono a considerare i gruppi di oggi come “regressive”, perché il loro sound manca di innovazione e creatività e invece di guardare al futuro guardano al passato, tu cosa ne pensi?
In certi casi sono d’accordo. Troppi gruppi esprimono sempre lo stesso vecchio stile anni settanta e ti danno l’impressione che l’ultimo album che hanno ascoltato sia stato Foxtrot. Mi piace credere che noi abbiamo cercato di fare qualcosa di fresco con le influenze che abbiamo inserito nel nostro sound, di certo negli anni abbiamo sempre cercato di abbracciare stili musicali e sonorità diversi, integrandoli con nostro tipico sound, che abbiamo sviluppato fin dalle origini. Il nostro scopo e di suonare come i Pallas e di non assomigliare a nessun altro.
Detto questo devo anche riconoscere che ci sono in giro dei gruppi veramente forti che hanno intrapreso con convinzione la propria strada. Bisogna riconoscere che oggi il Progressive Rock (anche se il termine mi piace molto poco) è più forte, dinamico e vitale di quanto non sia stato per anni. C’è molta porcheria sul mercato, ma c’è davvero anche tanto materiale ottimo.

Che cosa ti è piaciuto di più?
Non sono uno che acquista molti dischi, perché lavorare sul nostro materiale mi porta via quasi tutto il tempo che ho, ma fra le ultime cose che ho ascoltato mi è piaciuto molto il nuovo album dei Muse, un ottimo disco post moderno che può essere definito prog rock. Si può trovare anche molta buona musica guitar oriented in giro, mentre non ascolto quasi del tutto del “prog”, anche se mi sono piaciuti dei passaggi dell’ultimo album che ho ascoltato degli Spock’s Beard. Inoltre ho visto i Flower Kings dal vivo qualche settimana fa e sono rimasto piacevolmente colpito, ma non posso certo dirmi un loro grosso fan.

Quali pensi possano essere i cambiamenti futuri per il progressive rock?
Non credo che potrà scalare la Top 20 in un prossimo futuro, ma c’è una scena in ottima salute e per quel che vedo si tratta di un fenomeno che stà ancora crescendo. La cosa è molto interessante se si tiene conto che questo stile musicale era già considerato assolutamente fuori moda ancora quando lavoravamo con la EMI negli anni ’80.

Cambiando discorso, cosa ne pensi di quanto sta succedendo nel mondo? I nostri paesi sono entrambe impegnati in Irak, che opinione hai al riguardo?
Personalmente sono veramente spaventato dagli eventi che hanno portato all’invasione dell’Irak e dalla facilità con cui i nostri governi hanno ciecamente seguito l'America. Sono state procurate molte inutili sofferenze al popolo iracheno e non riesco proprio ad immaginare come possiamo migliorare la situazione che si è creata. Nonostante Saddam Hussein sia un personaggio antipatico, non riesco proprio a vedere nessuna chiara provocazione che possa aver dato agli USA il pretesto per fare quello che hanno fatto. Ormai però non si può più tornare indietro e la comunità internazionale dovrà trovare le vie per risanare la situazione (probabilmente questo sarà possibile solo dopo che Bush avrà lasciato il suo incarico?).
Comunque non voglio stressare qualcuno con le mie opinioni personali, anche perché c’è almeno un membro dei Pallas che la pensa diversamente da me e approva quanto sta accadendo in Iraq, ne discutiamo costantemente e siamo divisi in tal proposito, allo stesso modo è divisa la gente della nostra nazione.

Nel vostro ultimo tour siete venuti anche in Italia, che ricordo avete di quella serata?
È stata un’esperienza veramente insolita, tecnicamente parlando non è certo stata una delle nostre performances migliori e questo ci è molto dispiaciuto, l’audience si è comportata in modo piuttosto diverso da come siamo abituati: stavano tutti seduti ad ascoltare!!! Come abbiamo capito che quello era solo il modo di essere di quelle persone, ci siamo un po’ rilassati e abbiamo incominciato a suonare con più piacere, verso la fine della serata il clima era fantastico. Alla fine dell’esibizione ho potuto parlare con vari spettatori e ho riscontrato che hanno avuto la stessa nostra impressione.

Pensate di tornare ancora a suonare nel nostro paese?
Assolutamente si, c’è già un invito che stiamo considerando al momento, è solo un problema di come farlo combaciare con gli altri nostri piani. Adesso la cosa prioritaria per noi è finire il nuovo album, una volta finito faremo un nuovo tour e l’Italia è sicuramente uno dei posti che desideriamo ancora visitare.

GB


Interview (in italian) 2001; 2005

Reviews (in italian): The Sentinel; The Cross and the Crucible; The Bliding Darkness;
The Dreams of Men; Moment to Moment

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