Seguo i polacchi Osada Vida fin dal primo album e ne ho constatato
la continua evoluzione artistica, per questo mi piace avere questa
nuova opportunità per occuparmi di loro. A livello biografico
è da notare l’ingresso di un nuovo batterista, Marek
Romanowski, per il resto ritroviamo il cantante Marek Majewski, il
chitarrista Jan Mitoraj, il tastierista Rafal Paluszek e il bassista
Lukasz Lisiak. Questo è il quinto album prodotto, a cui si
aggiunge il dvd. Il sound del gruppo è da inserire nella scia
post moderna, un genere che si è sviluppato a partire dai Rush,
per maturare coi Porcupine Tree di Steven Wilson e poi con Pain Of
Salvation, vale la pena ricordare anche i compaesani Riverside.
In precedenza ho sempre considerato gli Osada Vida come una band derivativa,
bravi, in costante evoluzione, ma sempre debitori, oggi con questo
album credo di poter dire che hanno raggiunto una discreta maturità
e possono essere considerati per il loro personale valore. Se l’iniziale
“King of Isolation” mostra degli ottimi arrangiamenti,
la stesura compositiva non è ancora originalissima, ma la seguente
“Sky Full of Dreams” mi ha davvero conquistato, bellissime
melodie corali, un brano sognante e ricco di energia positiva, come
capita raramente di ascoltare. Belli gli intrecci ritmico armonici,
molto lavoro è stato fatto sugli interventi della chitarra,
in alcuni frangenti il suono della band si è indurito di molto,
quindi troviamo dei riusciti contrasti fra aperture melodiche e tensioni
metalliche. Raffinatezze sonore vengono proposte in momenti come la
sognante “I’m Not Afraid”, mentre per chi ama pezzi
nervosi ecco l’incalzante “Losing Breath”, bello
l’assolo di chitarra. Ottima la strumentale “Restive Lull”,
quasi pinkfloydiana. Il finale del disco è tutto in crescendo
di intensità.
Gli Osada Vida sono come il buon vino, migliorano anno dopo anno.
GB
Altre recensioni: Three
Seats Behind a Triangle;
The Body Parts Party; Univited
Dreams; Where the Devils Live; Particles
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