Rock Impressions

Molly Hatchet - Justice MOLLY HATCHET - Justice
SPV
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Southern Rock / Hard Rock
Support: CD - 2010

Eccoci ancora una volta a parlare di questi grandi veterani e ancora una volta lo facciamo con immenso piacere. Il southern rock è uno dei miei generi musicali preferiti di sempre e i rocciosi Molly Hatchet hanno sempre occupato un posto importante in questo movimento. Oggi li ritroviamo con la formazione oramai stabilizzata, anche se della formazione originale è rimasto solo il chitarrista solista Dave Hlubeck, mentre la leadership è passata nelle mani del capelluto Bobby Ingram, ma musicalmente le cose non sono cambiate di una virgola e questi rockettari sono rimasti fedeli a se stessi e ai propri fans.

Si parte subito sul sicuro con l’hard boogie di “Been to Heaven… Been to Hell”, il gruppo nonostante gli oltre trent’anni sulle spalle riesce ancora a graffiare. Si procede su terreni sicuri con “Safe in My Skin”, una canzone muscolosa, perfetta per l’immagine macho, tutta pelle e sudore di questi irriducibili wild boys. “Deep Water” è aperta da delle keys ottantiane che sembrano fuorviare un po’, ma poi le chitarre riportano il pezzo sulle coordinate giuste. “American Pride” parla già il titolo, più conformisti e conservatori di così si muore, gran bel solo di chitarra. Meglio la lunga “Gonna Live ‘til I Die” dove il gruppo mette un impegno compositivo maggiore. Ma il pezzo forte è “Fly On Wings of Angels (Somer’s Song)” una ballad molto intensa dedicata ad una bimba di sette anni trovata uccisa, forse da un pedofilo, a lei è dedicato praticamente tutto il disco a testimonianza di un importante impegno civile della band. “As Heaven is Forever” è un’altra ballad, strano che sia stata posta subito dopo la precedente, al cui cospetto perde un po’ il confronto. Con “Tomorrows and Forevers” si torna al rock pieno di grinta, anche se è meno tagliente dei brani di apertura. “Vengeance” è sicuramente il pezzo che più si stacca dal classico repertorio dei nostri, ed è anche uno dei più interessanti, peccato che arrivi verso la fine. “In the Darkness of the Light” è ancora una ballad molto elettrica, costruita su una base blues che prende forza battuta dopo battuta. Chiude il brano “Justice” dedicato alla storia dei famigerati fratelli Danton, una tipica storia western che i Molly interpretano con grande passione.

Per i fans della band giustizia è fatta, grande southern rock, come sempre, pochissime novità e molta passione, certo certi brani sono decisamente anacronistici, ma chi ama queste sonorità sa di poter andare sul sicuro, fedeli più che mai i Molly Hatchet non deludono i loro sostenitori, gli altri restano a guardare. God bless Molly Hatchet! GB


Altre recensioni: Warriors of the Rainbow Bridge; Live in Hamburg;
Regrinding The Axes

Live Report: 2012

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