Rock Impressions

Magnetic Sound Machine - Chromatic Tunes MAGNETIC SOUND MACHINE
Chances & Accidents
Lizard Records
Distribuzione italiana: si
Genere: Jazz Rock
Support: CD - 2010

I Trevigiani Magnetic Sound Machine, per chi ancora non li conoscesse,sono una delle migliori realtà musicali italiane di Jazz Rock. La loro giovane età non incide nella cultura musicale che palesano fra le composizioni, certamente Perigeo, Arti & Mestieri o Napoli Centrale, fanno parte del loro bagaglio. Come per tutte le band del mondo, il terzo disco è quello della verità, dell’eventuale consacrazione, colui che ti dice la strada definitiva da intraprendere. O si vola o si cade. “Chances & Accidents” in effetti mostra un passo evolutivo rispetto al suo nobile predecessore “Chromatic Tunes”, album che consiglio ancora a tutti gli amanti del genere. Il quintetto oggi si muove di più all’unisono, si cimenta in un Jazz Rock Fusion di sufficiente personalità, dove è vero che i riferimenti settantiani sono ancora presenti, ma altresì affiora la voglia di districarsi differentemente dai classici clichè del genere, tentando una strada propria, sforzandosi di donare nuove energie.

E’ così che “Camel Trouble” apre il disco, con sei minuti di penetrante groove, con il sax di Andrea Massarotto ad aprire la mente di chi ascolta. Immaginate voi di rendere più mediterraneo il sound dei francesi Uzeb, a questo punto otterrete un quadro preciso della situazione. Belli anche gli assolo del caldo basso di Stefano Volpato e della chitarra Rock di Giacomo Girotto. Delicate le tastiere di Alessandro Caldato, sopra una ritmica quantomeno impeccabile da parte della batteria di Riccardo Pestrin.
Più stile anni ’70 è “Queanova”, ma quello che colpisce maggiormente non è tanto il riferimento o la bravura dei singoli componenti nel suonare il proprio strumento, piuttosto la freschezza del sound, una sensazione frizzante che si prova davvero con poche altre band. Ampi spazi si aprono nella mente all’ascolto di “Le Chat Noir”, ecco che i MSM cercano di dire qualcosa di differente, si lasciano andare e si ritrovano dietro uno squisito gioco tastieristico, dove il sax per l’ennesima volta compie nuove evoluzioni. Troviamo Andrea De Marchi alle percussioni di “Chansis”, canzone dall’intro psichedelico, per il piacere di chi ama una musica più introspettiva. “Axidents” potrebbe benissimo uscire da un disco dei Goblin . In “Night Bell” Massarotto passa al flauto ed il brano assume un fascino particolare rispetto a quanto ascoltato sino ad ora, così accade per “900 Bills” e “Karizma” dove le trombe di Piero Dadda Art e F. Perin sviluppano nuove sensazioni. Invece per i gusti del sottoscritto “Wake Up Whit Me” è uno dei punti più alti di “Chances & Accidents”, in esso vengono racchiusi tutti gli ingredienti per realizzare un ottimo brano di Jazz Rock. Chiudono i due minuti di “Every One Can Sing A Jazz Rock Song Under The Shower”, dove si possono ascoltare per la prima volta le voci di Caldato e Pestrin che sotto la doccia fanno da coro ad un tappeto tastieristico dalle sfumature vagamente malinconiche. D'altronde chi non ha mai cantato sotto la doccia? Direte voi…però non una canzone Jazz! Ecco un'altra genialità dei ragazzi.

Questo disco racchiude in se molta cultura, assimilata e riamalgamata con estro, per un risultato di notevole caratura. I MSM sono giovani e sono certo che ci disegneranno nuove traiettorie. Non lasciamo nell’indifferenza per l’ennesima volta una nostrana realtà, che nulla ha da invidiare alle band straniere. MS

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