Rock Impressions

Giorgio Maggiore - Oasi di Cemento GIORGIO MAGGIORE
Oasi di Cemento + I Colori che Cambiano
Selfproduced

Genere: Dark Wave
Support: CD
- 2005 + 2006
Giorgio Maggiore - I Colori che Cambiano

Giorgio Maggiore è un musicista milanese in attività fin dai primi anni ’80. Durante tutto questo tempo Giorgio ha composto molto materiale ed ha tentato più volte ad emergere senza ottenere grandi risultati, questo però non lo ha scoraggiato, tanto che nel 2005 arriva a produrre il suo primo album in cui si occupa di tutte le parti, dal cantato alla produzione.

Maggiore ha un buon bagaglio musicale alle spalle, è partito dalla psichedelia di Pink Floyd e Grateful Dead e dal prog di Genesis, poi passando per Bowie e the Who è approdato al dark e alla new wave degli anni ’80, infine ha ascoltato anche i nuovi movimenti pop con Radiohead e Coldplay in testa. Tutte queste influenze traspaiono nella sua musica, una versione intimista degli artisti citati, con cantato italiano e testi di una certa profondità.
Il risultato è un mix molto dark wave, fra Cure e Cocteau Twins, un’eleganza malinconica piuttosto struggente. Il primo album è più ruvido e artigianale, ma anche un po’ più vario del secondo. Molto ficcanti i giri di chitarra e basso, meno l’uso della batteria che non è sufficientemente ben prodotto, smorza l’enfasi dei brani, poi c’è la voce che è troppo “sussurrata”, poco potente e incisiva, sostanzialmente poco carismatica. Certo la scelta di fare tutto da solo è molto lodevole, ma permane una sensazione di “fatica” che non rende giustizia a delle composizioni interessanti nella loro costruzione armonica. Ripeto ci sono dei giri di chitarra che mi sono piaciuti, anche se in qualche caso sono un po’ prolissi, ma l’autoproduzione e il cantato purtroppo sono dei punti deboli su cui Maggiore dovrà lavorare duro in futuro per attirare su di se l’attenzione dei media.

Il secondo album I Colori che Cambiano rappresenta un passo avanti nella ricerca di Giorgio, i giri delle chitarre sono sempre molto belli, il suono è migliorato, ma restano i punti deboli espressi nel primo disco. La voce del nostro, forse per colpa della produzione, non ha quella carica da entrare nel cuore di chi ascolta. Un altro punto dolente è una certa ripetitività di situazioni, ci sono dei brani che hanno le stesse atmosfere e questo alla lunga appesantisce un po’ l’ascolto, in questo senso il primo album era più vario. Nel complesso Maggiore esprime delle potenzialità che potrebbero trovare la giusta collocazione in una vera band, in un suono più rock e tagliente, ad esempio a me piacerebbe molto se lui volesse recuperare maggiormente certe atmosfere ottantiane, tipo primo album degli Echo and the Bunnymen, secondo me ci può riuscire. Poi se vuole continuare a cantare deve trovare il modo di produrre meglio la voce, allora qualcosa potrebbe anche muoversi, ma temo che senza una vera band alle spalle sarà molto difficile fare tutto.

Visto che Maggiore sta già lavorando ad un nuovo album spero che queste nostre considerazioni possano essergli utili. In bocca al lupo Giorgio! GB

Altre recensioni: Dentro ai Tuoi Sogni; Radio Anima; La Danza nel Labirinto

Sito Web
Per un assaggio: www.myspace.com/giorgiomaggiore


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