| Band tedesca formata nel 2009 dal batterista Michael Ehré (Firewind, 
            Uli Jon Roth, Metalium, Vinnie Moore, Gamma Ray) che ha esordito lo 
            scorso anno con "Brace For Impact" e che oggi torna sul 
            mercato discografico con un gradevolissimo platter di hair metal/hard 
            rock realizzato insieme a Stefan Ellerhorst e Christian Stover (ch), 
            Jogi Sweers (bs), Sasha Onner (tast) ed il nostro connazionale Giambattista 
            'Jan' Manenti alla voce. I suoni potenti, la riuscita interazione 
            fra le chitarre e le tastiere, la maiuscola prova di Manenti e la 
            qualità delle composizioni elevano questo "2 Big 2 Fail" 
            al di sopra della media, arrivando spesso ad entusiasmare l'ascoltatore 
            che viene avvolto dalle potenti spire di riffs rocciosi e dai refrains 
            che bilanciano muscoli e melodie in un notevole mix di goduria sonora.
 
 Dopo la breve intro strumentale "Save My Soul", veniamo 
            subito piegati dal deciso riff di "XTC" che pare uscire 
            dalle migliori penne di Heaven's Edge e Bonfire, esaltato da un ritornello 
            anthemico e di gran presa, grandi chitarre ed una esibizione mozzafiato 
            dei solisti (due chitarre ed una tastiera), brano che Giambattista 
            interpreta con rimarchevole grinta degna di un RJ Dio e Jorn Lande. 
            I Rainbow ed i Millenium sono la stella polare per la realizzazione 
            della sparata "Burn The Night", mentre per l'epico tempo 
            medio "The One" sono i Black Sabbath (periodo "Heaven 
            And Hell") a risaltare quale influenza principale, tornando a 
            sonorità più melodiche con il melodic heavy tune "Restless 
            Heart".
 
 I L.M.K debbono aver ascoltato molto i Whitesnake di fine anni ottante 
            e ciò si riflette in "Home", pesante tempo medio 
            di puro hard rock europeo della cui stessa pasta è impregnata 
            "The Great Escape" e la power-ballad "Two Big To Fail" 
            dotata di un bel refrain alla TNT.
 Doppia cassa, riffs serrati, chitarre incontenibili ed ecco servita 
            "We Fall" che Manenti domina con grande classe e decisione, 
            ma dopo tanta dimostrazione di potenza la band si concentra sulla 
            realizzazione di un brano più atmosferico senza dimenticare 
            assolutamente l'estrazione hard rock, così possiamo gustarci 
            una "Big Sceren Pleasure (And Pain)" di grande impatto ed 
            una "Alone" dall'incedere maestoso. Solo la conclusiva "The 
            Perfect Mistake" mi è sembrata meno riuscita delle canzoni 
            che la precedono, pur restando ben al di sopra della media del genere.
 
 Insomma, niente innovazioni particolari, ma i L.M.K hanno sfornato 
            un gran bel disco che mantiene viva la fiamma dell'heavy rock melodico 
            europeo e lo fa con gran classe. ABe
 
 Sito Web
 
 |