| Kiko 
            come sapete è il chitarrista degli Angra e questo è 
            il suo secondo album solista, dopo il piavevole No Gravity di un paio 
            d’anni fa. Con quel disco, spaziando in territori molto eterogenei 
            che comprendevano sia il prog che la fusion e, ovviamente, il metal, 
            aveva dimostrato non solo di essere in possesso di notevoli doti tecniche, 
            ma anche di essere dotato di una grande classe.
 Questo nuovo disco è piuttosto diverso dal precedente e anche 
            da tutta la passata produzione del nostro. Il metal è stato 
            soppresso del tutto e il materiale che compone questo Universo Inverso 
            è prevalentemente jazz, qualche pennellata di fusion, qualche 
            tocco di samba, ma molto leggero e niente rock o metal. Ad accompagnarlo 
            troviamo il pianista Yaniel Matos, il bassista Carlinhos Noronha e 
            il batterista Cuca Teixeira, tutti con notevoli doti sia interpretative 
            che tecniche.
 
 Ci sono brani lenti, delicati e atmosferici come “Realidade 
            Paralela” e ci sono scorribande esuberanti all’insegna 
            di armonicizzazioni spericolate, rette da geometrie impossibili come 
            “Camino a Casa”. Una sberla in piena faccia a tutti quelli 
            che pensano che i musicisti “metal” non siano capaci di 
            suonare. Il tutto dominato da un grande gusto, probabilmente maturato 
            dopo anni e anni di ascolto di musiche molto diverse fra loro e il 
            risultato è questo album variopinto e solare, con poche invenzioni 
            forse, ma di un gusto indiscutibile.
 
 Gli amanti del jazz e fusion troveranno sicuramente piacevole l’ascolto 
            di questo album strumentale, che può essere accostato anche 
            ai lavori dei Niacin o ad alcune cose del grande Robben Ford, una 
            piacevole conferma. GB
 
 Altre recensioni: No Gravity
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