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            Tony Longheu è un Artista innamorato del proprio strumento, 
            ma è pure dotato di raro senso della misura (ingrediente vitale 
            della nostra terrena esistenza). Un lavoro come “Lo-Fi project 
            03”, terzo capitolo che segue “0.1” del 2006 e 0.2 
            (I go ahead!) del 2008, per forza mette in primo piano la personalità 
            del suo compositore, ma Tony non cede alle lusinghe del protagonismo 
            ad ogni costo, prediligendo un intelligente giuoco di squadra che 
            coinvolge pure altri assistenti, tra i quali una parte di quei Moth’s 
            Tales coi quali ha inaugurato un assai proficuo concorso d’idee.
 Gli citai tempo addietro il per me fondamentale disco strumentale 
            del doppio “Gone to earth” di David Sylvian (che qui ritroviamo 
            in “I colori della sera”, “Lignano beach in Easter 
            2009”, ma “L’introspezione” cita sorprendentemente 
            gli spazi ridotti ed angusti di uno degli episodi più maturi 
            dei Japan, “Ghosts” tratta da “Tin drum”), 
            ed i crepuscolari paesaggi desertici colà descritti. “03” 
            accresce vieppiù quel senso di ricognizione di distese incommensurabili 
            illuminate dal lucore lunare, ma in “Ambient/noises”, 
            la traccia numero quattro, concede spazio ad interferenze aliene, 
            ed ad un percussivismo nervoso e sintetico che lascia intravedere 
            i prodromi d’una esplorazione di mondi diversi. La varietà 
            di questo disco lo affranca fortunatamente dall’obbligo di aderire 
            pedissequamente ai canoni del genere (e che l’hanno condotto 
            all’esaurimento prossimo), permettendosi il romanticismo chiaroscurale 
            di “Twilight on Venice”, ancora la Luna riflessa nelle 
            acque dense d’un canale e lo scalpiccio d’estranei che 
            si concedono a burle e motti fra l’austere facciate di palazzi 
            nobiliari (e sono andato a rileggermi una celebre pagina dalla “Recherche…” 
            proustiana), o nelle diapositive etniche di “Portrait of Cambodia”.
 
 “Lo-Fi project 03” è lavoro completo, terminato 
            l’ascolto del quale residua in noi quel piacevole senso d’appagamento 
            che si può rinvenire solo negli attimi fuggevoli più 
            introspettivi del quotidiano vivere, se solo si ha la pazienza di 
            ricercarli. AM
 
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