Difficile
trovare molte informazioni su questo artista che si cela dietro al
moniker Levis Hostel, quindi vengo subito alla musica contenuta in
questo mini cd di cinque brani che lo presenta al grande pubblico.
A Minor Quarrel è un disco che sorprende, non che sia musica
del tutto nuova quella che si ascolta, ma è per il talento
espresso, immaginate un mix di Smiths, Echo and the Bunnymen, David
Bowie e Hanoy Rocks, al tutto aggiungete una forte attitudine indie
rock, una verve che sa di musica indipendente e che se ne frega di
mode e trends. Ne esce un discreto ritratto di questo musicista che
si fa chiamare appunto Levis Hostel, una figura vagamente androgina
che dimostra una grande passione per la musica. La produzione è
molto povera e scarna, forse per mancanza di mezzi, forse anche un
po’ per scelta artistica, a me sinceramente piacciono certe
soluzioni lo-fi, le trovo molto spontanee e sincere, insomma veraci,
naturali, anche se una buona incisione ha sempre il suo fascino.
Apre “Initial Emse” che rimanda subito al garage rock
degli anni ’80, coi suoi incantevoli giri di chitarre molto
sixties. “On the Waterfront” invece riporta alla memoria
i già citati Hanoy Rocks, con un taglio più hard rock
e glam, ma anche il Bowie degli Spiders From Mars. “Red Roses
and Tulips” è un mix delle due, comunque si respira sempre
un’aria londinese molto forte. “The Dancing Chicken”
è più sguaiata e sembra un trait d’union fra il
duca bianco e certo Nick Cave e c’è una buona attitudine
rock dietro il tutto. “Caramel Says Violincheerio” è
il momento più difficile del disco, piuttosto psichedelico
e trasognato, con una produzione davvero bassa, sembra uscire da un
mondo lontano eppure ha un suo fascino.
Levis Hostel è un artista da tenere d’occhio, questo
suo primo lavoro è servito per farcelo conoscere, è
fresco e intrigante, ma adesso serve un disco vero e proprio per misurarne
tutto lo spessore. GB
Altre recensioni: Star Bell Jar
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