| Ho incontrato il saxofonista Joe La Viola e il bassista Nik Mazzucconi 
            grazie al vocalist Boris Savoldelli, che spesso fa concerti in trio 
            con questi due musicisti ed ho da subito apprezzato il grande talento 
            di entrambe. La Viola si è diplomato in Oboe, ma dopo un avvio 
            classico si è avvicinato al jazz ed ha suonato con nomi come 
            Cico Cigognani e Gian Luigi Trovesi, mentre in campo prog è 
            entrato nei Maalavia, coi quali ha inciso l’ultimo disco. Nik 
            Mazzucconi è più conosciuto nel mondo del rock (infatti 
            il suo volto mi era familiare) e suona spesso con Ian Paice, Glenn 
            Hughes e con i Moonstone Project di Matteo Filippini. Ellade Bandini 
            è uno dei migliori batteristi italiani, ha collaborato per 
            anni con Guccini, poi anche con Vecchioni, Conte, De André, 
            Capossela, Branduardi, Mina, Battisti e attualmente lo troviamo anche 
            con la divertente formazione Drummeria. In altre parole si tratta 
            di un trio molto eterogeneo. Questo è il secondo album di La 
            Viola, che segue di due anni il precedente Contamination, ma i musicisti 
            che lo accompagnano sono diversi e il nuovo progetto ha preso una 
            consistenza tale che Joe ha voluto inciderlo aggiungendo il nome degli 
            altri due musicisti.
 
 Ho assistito alla presentazione live del disco, una splendida serata 
            in cui hanno presenziato anche il già citato Savoldelli che 
            ha cantato in alcuni brani e un percussionista sudamericano. Per cui 
            ho potuto gustare i brani dal vivo prima che su cd. Questo album ripropone 
            in versione live la scaletta del lavoro precedente, ma con un nuovo 
            piglio, il contributo di Mazzucconi e Bandini non è indifferente 
            e le composizioni brillano di nuova luce. La musica proposta è 
            una fusion molto coinvolgente, con una componente rock molto marcata, 
            grazie al drumming molto espressivo di Bandini, Mazzucconi dal canto 
            suo suona con gran gusto, poi c’è il solismo di La Viola 
            che ovviamente fa la parte del leone, ma è davvero l’amalgama 
            di tutti e tre i musicisti che rende notevole il risultato. Del resto 
            ognuno ha lo spazio di esprimersi in assoli e virtuosismi. La componenete 
            jazz è principalmente proposta da Joe, ma anche la sezione 
            ritmica non manca di lanciarsi in progressioni ricche di fantasia.
 
 A parte tre cover, tra cui è impossibile non riconoscere “Come 
            Together”, che presenta un arrangiamento davvero bello, si tratta 
            di composizioni di La Viola, che spazia dall’intimismo romantico 
            di “Stellina” a pezzi più sperimentali come l’iniziale 
            “Acqua”, o divertenti come “Metamorfosi” che 
            a sorpresa cita i Deep Purple. Si tratta di jazz rock, ma è 
            anche molto divertente e coinvolgente, un risultato tutt’altro 
            che scontato o prevedibile e dimostra ancora una volta la bravura 
            di ogni singolo componente di questo particolare progetto capitanato 
            da La Viola, un artista sensibile e capace. GB
 
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