| Band romana formata nel 2014 in poco tempo eccola già alla 
            seconda prova in studio. Il gruppo è piuttosto numeroso, troviamo 
            ben sette musicisti Leonardo Angelucci (voce e chitarra elettrica), 
            Rosa Zumpano (voce e flauto traverso), Antonello D’Angeli (voce 
            e chitarra acustica), Alessandro Ippoliti (tastiere), Matteo Troiani 
            (basso) e Tommaso Guerrieri (batteria). Per il momento c’è 
            poco da dire, stanno facendo il percorso solito, fatto di concerti 
            e contest, nei quali stanno cercando di farsi notare, erano al Pistoia 
            Blues nel 2014. Bello l’artwork, un quadro del pittore bolognese 
            Vito Giarrizzo, che ha ispirato il titolo del disco. Il cantato della 
            band è passato dall’inglese all’italiano ed è 
            diviso tra Leonardo, Rosa e Antonello.
 
 Il genere proposto è prog rock in bilico tra classico e new 
            prog, con belle melodie e una buona integrazione di testi (che ricordo 
            sono in italiano) e musica. Se vogliamo non si tratta di una formula 
            nuova, però il gruppo ha una personalità propria e tutto 
            suona molto fresco. Le tracce di modernità non mancano, ma 
            per lo più l’impianto è abbastanza classico, però 
            è questo che rende interessante il prodotto. Oltre l’intro 
            suggestivo, troviamo “L’Ululato”, che mostra le 
            qualità descritte sopra. In “Come Nuvole” incontriamo 
            il cantato di Rosa, che si dimostra dolce e grintosa al tempo stesso, 
            il brano è retto da una melodia veramente bella, un lento dal 
            sapore cantautorale, ma che ha un impianto prog che non mancherà 
            di piacere. Con una poetica dal sapore medievale ci accoglie “Troubador”, 
            che nella seconda metà si irrobustisce e anche il testo si 
            fa più caustico, alcuni passaggi sono intriganti, mi ricordano 
            le parti più epic prog dei Maiden. Il singolo estratto è 
            “Io Voglio Volare”, che effettivamente funziona molto 
            bene, contiene tutti gli elementi distintivi del gruppo con una bella 
            melodia di fondo. Il disco mantiene una buona costruzione per tutta 
            la sua durata, con brani abbastanza vari, pur in una continuità 
            stilistica, che rende l’album convincente. I pezzi proposti 
            sono mediamente corti per il genere, sembrano più canzoni in 
            stile prog, l’unico brano lungo è “Suite per Lei”, 
            che supera i nove minuti, ma che non aggiunge molto a quanto già 
            detto. La title track è posta alla fine del disco ed è 
            uno dei momenti più propriamente prog.
 
 Le idee mostrate dai Lateral Blast in questa seconda opera sono molto 
            buone ed è probabile che in futuro, con un po’ più 
            di esperienza, sapranno emozionarci ancora di più. GB
 
 Sito Web
 
 |