| Stanchi del solito Metal Progressive alla Dream Theater? Allora vi 
            presentiamo Lalu!
 Vivine Lalu è un tastierista e proviene dalla vicina Francia 
            e francamente per il sottoscritto è pure gradita sorpresa. 
            Non mi aspettavo di ascoltare un disco di Metal Prog così ben 
            suonato, ben inciso e con diverse idee niente male, da un nome a me 
            sinora sconosciuto.
 
 Vivine cresce in una famiglia di strumentisti, addirittura i familiari 
            suonano tutti in un gruppo progressive Francese dal nome Polène 
            ispirati da musica stile Yes e Kansas. Non vorrei però confondervi 
            le idee, in “Oniric Metal” non ci sono tracce di questi 
            gruppi, ma si va incontro ad un saggio e personale mix di Sympony 
            X e qualche cosa che vagamente mi ricorda Norlander e signora (Lana 
            Lane).
 
 “Yesterdayman” è la gustosa apertura del disco, 
            articolata, ma allo stesso tempo non cervellotica, con melodie godibili 
            e chitarroni in prima linea. “Wolven Eyes” è carica 
            di energia con fratture ritmiche divertenti e “Wind” irrompe 
            bruscamente con la sua inaspettata dolcezza iniziale al termine di 
            “Wolven Eyes”. Il mondo descritto nel brano è ricco 
            di colori, spirituale e fisico, un buon esempio di Metal Prog. “Night 
            In Poenari” si apre con una drammatica introduzione canora per 
            lasciare spazio ad una ritmica forte con cori operistici in sottofondo. 
            Questo è il lato meno fragile di Lalu, oscuro e penetrante.
 Ancora scariche elettriche percorrono la nostra pelle all’ascolto 
            di “Moonstruck (The Soulish Element), pezzo dalle molteplici 
            sfaccettature. Il disco è comprensivo di due mini suite, una 
            di dieci minuti dal titolo “Time Stop” e “Potboy: 
            The Final Fantasy” dove le ombre degli Ayreon di Lucassen sembrano 
            aleggiare di tanto in tanto. Lalu è un artista a tutto tondo 
            e si diverte a giocare con la musica.
 
 Non stiamo parlando di un capolavoro, ne di un disco fondamentale, 
            ma la lezione che ci impartisce è evidente, l’orgoglio 
            dell’essere e non dell’apparire, le inevitabili e sciocche 
            battute sul nome lasciamole fare ad altri. MS
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