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            Fra 
            Andrea Pighini è un cappuccino che ama la musica e da alcuni 
            anni ha messo in piedi questa giovane band per fare musica e per incontrare 
            i giovani con una nuova forma di apostolato. Il panorama italiano 
            del rock cristiano stà diventando sempre più ricco e 
            variegato, ma nonostante questa buna notizia c’è da rilevare 
            che si tratta ancora di tante esperienze scollegate fra loro, il panorama 
            è quantomai frammentato e privo di coesione e questo è 
            un peccato, perché servirebbe una maggiore coscienza delle 
            potenzialità in gioco. Ma veniamo al progetto di Andrea.
 La musica proposta dagli Janua Coeli è un rock italiano molto 
            melodico, che solo a tratti graffia, ma molto più spesso si 
            basa su ballate dal sapore cantautorale. I testi sono profondamente 
            religiosi, il messaggio è chiaro, diretto, molto spesso ispirato 
            direttamente dai passi del Vangelo. Il disco si apre con una ballata 
            delicatamente rock, che parla della conversione, le parole sono molto 
            belle, ma il brano è debole e poco incisivo, non è abbastanza 
            rock per fare presa. “Parlami di Lui” è una ballata 
            romantica dedicata alla figura di Maria, una moderna preghiera, toccante 
            e molto poetica. “Crocifisso Per Me” è il brano 
            che da il titolo al disco, parla del sacrificio del Cristo con parole 
            molto semplici e fedeli, dopo una partenza un po’ sdolcinata 
            il brano si riprende quando il ritmo si fa più serrato, ci 
            sono anche delle belle linee melodiche, ma rimane l’impressione 
            che se si fosse osato di più il risultato sarebbe stato più 
            significativo. “Never Leave Me Alone” gioca la carta di 
            un testo in lingua inglese, con una mescolanza di rock e hip hop. 
            Senza voler eccedere in una descrizione prolissa dei singoli brani, 
            posso dire che fra Pighini dimostra un ottimo senso della musica e 
            scrive dei testi toccanti, ma il disco nel suo insieme è poco 
            penetrante.
 
 La coerenza di Andrea è a un tempo la forza e la debolezza 
            del presente progetto. La forza è data dalla bellezza dei testi 
            che non sono mai banali o poco sentiti, inoltre come ho già 
            detto c’è un buon senso della musica, ma il problema 
            è la “debolezza”. Il punto è semplice, a 
            chi si vuole rivolgere questo disco? Se il progetto è diretto 
            ai giovani che già sono vicini alla religione, allora devo 
            dire che il disco può funzionare molto bene, se invece si vuole 
            rivolgere a chi è più “lontano”, allora 
            temo che il risultato possa essere piuttosto lontano da raggiungere. 
            Dubito sinceramente che questo prodotto possa attirare, da un punto 
            di vista religioso, persone che hanno perso la strada della fede. 
            GB
 
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            Stupisco
 
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