Il qualificato roster della attivissima Black Rain si arricchisce
di questa nuova entità catalogata sotto la sigla IWR. Trattasi
di un duo israeliano, Maor Appelbaum (voce, basso, tastiere assortite)
e Tal Galfsky (tastiere, programming e samples), manifestazione di
una scena underground assai viva e sorprendente (come si evince pure
dai thanks elargiti dai nostri).
"Ground zero" è un bel disco di elettro, introdotto
da un brano molto ritmato, "Carnivore", abbastanza classico
nel contesto del genere, mentre cupa e davvero incisiva si rivela
la seconda traccia, la lenta e darkeggiante "Sleepwalkers",
ove i loops di batteria dell'ospite Tom Davidov (altrove opera OZ_Vult,
mentre alle female vocals su quattro episodi troviamo Jasmin Vodonos)
evidenziano vieppiù un generale stato di disagio e malessere.
E' proprio la voce muliebre a donare un tocco gothicheggiante al sound
altrove molto più industrial-oriented degli IWR, lo si evince
chiaramente dell'ascolto di "Access denied", dall'andamento
più rilassato, senza per questo far scemare l'aura drammatica
che incombe sull'intero disco (dotato di una grafica assolutamente
congeniale). "Crimes of insanity" è malatissima ed
ottimamente interpretata dall'ispirato Maor, vocalist assai espressivo
e perfettamente calato nel mood di "Ground Zero", un disco
ove le diverse sfaccettature si mostrano di volta in volta, senza
che per questo venga meno la coesione complessiva della track-list.
Bella la parte finale del brano, che definirei senza tema cinematografica
per l'effetto che genera. "Victimized" profuma di new-wave,
in "Dreamers delight" è ancora la voce di Jasmin
a rivelarsi decisiva, sostenuta da uno splendido tappeto tastieristico.
Uno dei miei favoriti, questo pezzo, molto d'atmosfera! "Calling
you" è cupissima, dall'incedere trip-hop, e la sensazione
di pesantezza e di incombente minaccia viene amplificata dalla voce,
quanto mai maledetta. E non lasciatevi ingannare dall'inizio di "Pulsar",
traccia che beffardamente nel suo prosieguo si leva verso l'insondabie
immensità dell'Universo, ove vi abbandonerà al vostro
destino. Au contraire, la nerissima "Recommended therapy"
evoca il terrore delle tenebrose profondità oceaniche, dipingendo
un mondo alieno, assolutamente privo di luce e popolato di entità
spaventevoli. Come le più recondite pieghe della vostra psiche,
violata dalla maestosità di questo brano. Chiudono degnamente
gli otto ed oltre minuti della apocalittica ed inesorabile "My
ruin (Bed of nails)", rilevante esempio di elettro-goth.
La prima edizione di "Ground zero" porta in dote un ulteriore
dischetto, per una cinquantina di minuti scarsi in aggiunta, ove alcuni
dei brani contenuti su quello principale vengono sapientemente trattati
da ospiti della portata di New Dawn Corp., PTYK, Supreme Court, Vigilante
ed Amateur God, una riuscita alleanza di grandi della scena EBM/Elettro/Industrial.
AM
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